venerdì 30 agosto 2024
Gallicano "sotterranea"
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Il Rifugio Rossi alla Pania ha celebrato il centenario
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giovedì 29 agosto 2024
Programma della XLIII Parata Nazionale della Bandiera L.I.S. 6-7-8 settembre 2024
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mercoledì 21 agosto 2024
Festa della Madonna della Guardia a Garfagnana
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martedì 20 agosto 2024
Palestra di arrampicata "L'Apuano Appeso" a Gallicano
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Tre serate dedicate alla speleologia alla Grotta del Vento per il 60° anniversario
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lunedì 19 agosto 2024
Sagra della Fogaccia Leva - Gallicano 23-24 agosto 2024
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Centenario del Rifugio Enrico Rossi alla Pania: un weekend di avventura e festeggiamenti
Il 25 agosto 2024 sarà una data significativa per gli appassionati di montagna: il Rifugio Enrico Rossi alla Pania celebra il suo centenario. Per onorare questo importante traguardo, la sezione di Lucca del CAI, in collaborazione con il gestore Simone Salotti, ha organizzato una serie di eventi che combinano avventura, convivialità e un’immersione nel passato, arricchiti da testimonianze e aneddoti di coloro che hanno conosciuto e gestito questo rifugio iconico.
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giovedì 15 agosto 2024
Eugenio Biagi sarà l'autore del Cencio del Palio di San Jacopo 2025
Eugenio Biagi |
Silvia Botti |
Emanuele Biagioni |
Questi sono gli autori dei "Cenci" del Palio di San Jacopo (mancano nella lista il 1992 ed il 1987):
2025 Biagi Eugenio (Gallicano)
2023 Biagi Eugenio (Gallicano) - BORGO ANTICO
2018 Bertoli Barsotti Marcella (Fabbriche di Vergemoli) - MONTICELLO
2016 Mazzanti Rinaldo (Gallicano) - BORGO ANTICO
2015 Landi Evita (Gallicano) - MONTICELLO
2014 Mazzanti Rinaldo (Gallicano) - MONTICELLO
2013 Mazzanti Rinaldo (Gallicano) - BORGO ANTICO
2010 Mazzanti Rinaldo (Gallicano) - BORGO ANTICO
2009 Greco Sara (Gallicano) - MONTICELLO
2008 Mazzanti Rinaldo (Gallicano) - MONTICELLO
2007 Malfatti Paola (Gallicano) - MONTICELLO
2006 Biagioni Carla (Gallicano) - MONTICELLO
2005 Facca Silvia (Gallicano) - BORGO ANTICO
2004 Biagioni Emanuele (Barga) - BORGO ANTICO
2003 Calamari Alba (Barga) - BUFALI
1998 Sandra Rigali (Barga) - BORGO ANTICO
1997 Galli Arnaldo (Viareggio) - MONTICELLO
1996 Da Prato Fabrizio (Gallicano) - MONTICELLO
1995 Keane (Barga) - BORGO ANTICO
1994 Sergio Suffredini (Fosciandora) - BORGO ANTICO
1993 Tiziana Fontana - BORGO ANTICO
1989 Svietlan Kraczyna - BORGO ANTICO
1988 Tullio Bonuccelli - BORGO ANTICO
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martedì 13 agosto 2024
La lirica di Puccini a 1600 metri di altitudine; il Serchio delle Muse fa tappa al rifugio Rossi
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venerdì 9 agosto 2024
Fissate le date della Garfagnana EPIC 2025
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mercoledì 7 agosto 2024
Il Rifugio Rossi alla Pania compie 100 anni
Inaugurazione Rifugio Pania - 24 agosto 1924 |
Il Rifugio fu costruito per stabilire un comodo punto di appoggio per le ascensioni nel gruppo delle Panie ed un collegamento tra l’Albergo Alto Matanna e la Garfagnana, cioè tra il versante meridionale e il versante settentrionale delle Apuane.
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Partiti i lavori sul sentiero Pontavilla - Capannaccia
Mestaina del Brillo |
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Combattiamo la Peste Suina Africana (PSA)
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martedì 6 agosto 2024
Il Pane ed il Biroldo 2024
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Verni - Solenni festeggiamenti della Madonna dell'Assunta 14 e 15 agosto
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Convivente di fatto e spese di ristrutturazione
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domenica 4 agosto 2024
Garfagnana a piedi e in bici - Mappa interattiva
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sabato 3 agosto 2024
Il sistema viario della Via del Volto Santo
C’è un legame storico fra Lucca, la Garfagnana e la Lunigiana che è stato velatamente presente, sempre, nella grande discussione sulla ricostruzione della Via Francigena sviluppatasi, fra gli storici, dalla fine degli anni ’80.
Fin dall’età romana è certificata una via che da Lucca – per Sesto di Moriano, Valdottavo, Diecimo, chiari riferimenti ai cippi miliari lungo la via – portava certamente all’area di Carfaniana (l’attuale Piazza al Serchio) dove, probabilmente, si diramava verso il passo di Pradarena, Parma e Reggio Emilia e verso il passo di Tea, la Lunigiana, Luni e fors’anche Velleia (nel piacentino).
Nel Medioevo, questa viabilità non viene meno, soprattutto nell’età delle guerre fra bizantini e longobardi, quando non è pensabile che una via – certamente esistente per collegare la capitale del regno longobardo, Pavia, e uno dei suoi principali ducati, Lucca – passasse da Luni, caposaldo portuale bizantino. Probabilmente, tale via potrebbe essere quella ricordata come via di Monte Bardone (da Mons Langobardorum, l’Appennino tosco emiliano). Dove passasse quella strada non è ancora appieno dimostrato e le ipotesi più verosimili appaiono due: che entrasse dalla Cisa in Lunigiana e poi tagliasse al passo di Tea verso la Garfagnana oppure che restasse sul versante nord della montagna emiliana, entrando in Toscana al passo di Pradarena verso, ancora, la Sala e Castelvecchio di Carfaniana (Piazza al Serchio, dov’è stato rinvenuto un sepolcreto longobardo).
Lo sviluppo della Via Francigena, con i franchi e il Sacro Romano Impero, passante dalla Cisa, Luni e la costa, determinò la perdita di importanza della via di Garfagnana e Tea.
Tuttavia, nel pieno Medioevo, sia le necessità di collegamento di Matilde di Canossa, signora in Lombardia e in Toscana (fra XI e XII secolo) e, soprattutto – dalla fine del XII secolo e per tutto il Duecento e parte del Trecento – lo sviluppo dell’economia della seta –che fece di Lucca la capitale europea della produzione di quel tessuto – e le difficoltà di usare la Via Francigena lungo la Versilia, per le guerre con Pisa, spinsero Lucca a rilanciare l’antica via della Garfagnana ed a raggiungere la Bocca di Magra (il porto di Sarzana) dove arrivavano le navi genovesi, dato che era dal porto di Genova che giungeva la seta grezza asiatica e mediterranea (si saldò in quel tempo un asse ligure-lucchese). Da lì, per terra, risalendo la Val di Magra fino ad Aulla o per Fosdinovo, i conduttori delle carovane di merci lucchesi raggiungevano il ponte di Codiponte, il passo di Tea, la Garfagnana e Lucca.
Questo fu il momento di massimo splendore di quella strada che, proprio perché legata alla città di Lucca ed al suo simbolo indiscusso, ho chiamato, nel 1991, “Via del Volto Santo”. Che significa, di fatto, la via dei Lucchesi.
Lo scavo archeologico dell’Ospitale di San Nicolao di Tea dimostra tutto ciò, dall’XI secolo, il tempo di Matilde, al ‘400 avanzato, quando l’ospitale ebbe la sua fase ultima di sviluppo. E ciò va legato alla forte attività di rilancio dell’economia della seta e, di conseguenza, del culto del Volto santo. L’azione di Domenico Bertini, mecenate della Gallicano lucchese a favore del Volto Santo (fece fare il Tempietto del Volto Santo in San Martino a Lucca) e la presenza di un’immagine splendida del Volto Santo in un trittico tre-quattrocentesco di scuola molto probabilmente lucchese, nella Pieve di Codiponte, ponte strategico verso il mare, sono due dei tanti segni antichi della strada.
Certo i Lucchesi avevano da raggiungere non solo la Bocca di Magra ma molte altre località, anche oltreappennino (erano presenti in ogni dove in Europa) e ciò giustifica l’importante presenza di un Volto Santo antico (XIII sec., coevo di quello di Lucca e di Bocca di Magra) a Rocca Soraggio, verso il passo di Pradarena. Ed è questo uno dei percorsi Matildici e del Volto Santo che si raccorda a Piazza al Serchio con la via del Volto Santo di fondovalle.
Così come è documentato, ma in età più tarda, un percorso, che, passato Tea, giungeva alla “porta lucchese” di Fivizzano, quindi all’area di Licciana-Monti, al bagnonese, a Pontremoli verso il passo della Cisa e il collegamento in direzione dell’Abbazia di Bobbio, nel piacentino, oggi nota come “Via degli Abati”.
Dunque, anche la Via del Volto Santo, come la Via Francigena è diventata un “sistema viario” che coinvolge ampiamente, e non solo più su un unico tracciato, il territorio di Lucca, Mediavalle del Serchio, Garfagnana, Lunigiana, nell’ambito spaziale più generale che dal Po si distende fino al mare tirreno-ligure, convolgendo Appennino ed Apuane.
Questo sistema viario storico, oggi, si interseca ed amplia ulteriormente, collegandosi con due nuove grandi direttrici: il Cammino Italiano de Santiago de Compostela e Le Chemin d’Assise.
Il primo va da Pistoia, capitale italiana del culto jacopeo, a Genova e prosegue fino ad Arles dove continua, per la Via Tolosana, il Cammino franco-spagnolo di Santiago de Compostela. Da Pistoia, Pescia, sale alle Pizzorne, Corsagna, Ponte del Diavolo, la Cune, Motrone, Vallico Sotto, Gallicano, Castelnuovo, Camporgiano, Piazza al Serchio, Tea, Codiponte, Fosdinovo, Sarzana, Cinque Terre, Genova.
Nella stessa area si snoda le Chemin d’Assise che, nell’area garfagnina, si sviluppa lungo le Apuane, da Equi Terme a Isola Santa, Vergemoli, Trassilico, per giungere a Borgo a Mozzano e proseguire per la Val di Nievole fino ad Assisi.
Si noti che i tre itinerari, Via del Volto Santo, Cammino Italiano di Santiago e Chemin d’Assise coincidono, in Garfagnana e Lunigiana per lunghi tratti comuni.
Si è ricostruita, così, la rete stradale che, specialmente nel Medioevo, ha reso importante come non mai la nostra terra, fra il Po, l’Appennino, le Apuane ed il mare.
Dott. Fabio Baroni
Storico inventore della Via del Volto Santo
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La leggenda del Volto Santo
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venerdì 2 agosto 2024
25 agosto 2024: festeggiamo il centenario del Rifugio Enrico Rossi alla Pania
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Luminaria sulla Pania della Croce 2024
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