Menare l’orso a Modena:
la via degli Appennini, dalla capitale alla Garfagnana
Dalla Reggia di Sassuolo ai borghi e le fortificazioni della Garfagnana: un itinerario di grande fascino paesaggistico che ripercorre in alcuni tratti l’antica via che collegava la capitale del Ducato alla Garfagnana, territorio strategico perché proiettava gli Estensi verso il controllo di uno sbocco sul Tirreno.
Fortezza delle Verrucole |
Rocca di Trassilico |
È Il 28 luglio 1451, quando Borso
d’Este, Duca di Modena, Reggio e
Ferrara, chiede, con atto pubblico,
che la comunità garfagnina si impegni a condurre ogni anno, per la
festività del Santo Natale, un orso
vivo alla corte estense.
A fronte di
questa richiesta, che forse doveva
soddisfare l’esigenza dei cortigiani
di utilizzare il povero animale per
battute di caccia o per divertimenti di palazzo, il Duca avrebbe concesso ai garfagnini la possibilità di
sfruttare i pascoli ed i boschi oltre il
confine dell’Appennino.
Una richiesta tanto bizzarra quanto difficilissima da realizzare.
Da
qui nasce il detto popolare “menare l’orso a Modena”, quando si vuol
dire che un’impresa, un’iniziativa è
quasi impossibile da affrontare.
L’usanza durò fino al Duca Cesare
d’Este che, vista l’oggettiva difficoltà di reperire un orso per ogni Natale, stabilì che poteva andare bene
anche un cinghiale o, in alternativa,
un maiale di 30 libbre.
La storia finisce ancora meno eroicamente nella metà del Settecento,
quando i duchi trasformano questa
gabella in una semplice pagamento
in danaro pari a 12 ducati d’oro.
Così comincia il percorso che prima
giunge alla Reggia di Sassuolo e poi
porta ai borghi della Garfagnana immersi tra le Alpi Apuane: un itinerario di grande fascino paesaggistico che attraversa l’Appennino
modenese e reggiano e ci presenta la Garfagnana come luogo della
rinascita, della riscoperta dei valori
della natura, del paesaggio, della
tradizione e delle testimonianze del
passato. Una fonte inesauribile di
stimoli e di occasioni uniche per chi
desidera vivere il proprio tempo di
svago e di riposo a stretto contatto
con l’ambiente, secondo ritmi naturali, lenti e sostenibili. Terra di una
ricchezza incontaminata, la Garfagnana è un’esperienza, un’emozione fatta di grandi contrasti. Così si
confrontano le antiche fortificazioni
e rocche estensi che raccontano di
un passato aspro e bellicoso, con
lo spettacolo incantato delle cime
delle montagne immerse in un religioso silenzio.
- Lunghezza 240,4 km
- 5 Tappe (Modena-Cerredolo, Cerredolo-Villa Minozzo, Villa Minozzo- Ligonchio, Ligonchio-Castelnuovo in Garfagnana, Anello dei siti estensi della Garfagnana):
- Tappa 1. Sassuolo, piccola capitale. Da Modena a Cerredolo: 60,5 km
- Tappa 2. Risalendo le colline modenesi. Da Cerredolo a Villa Minozzo: 29,7 km
- Tappa 3. Montagne e boschi appenninici. Da Villa Minozzo a Ligonchio: 25,8 km
- Tappa 4. Dallo spartiacque al cuore della Garfagnana. Da Ligonchio a Rocca di Mont’Alfonso: 48,3 km
- Tappa 5. Anello dei siti estensi della Garfagnana: 76,1 km
Fonte: Tourer.it
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