Da Vergemoli s'impiegano per andarvi a piedi tre ore passando per la via della Petrosciana e poi per un viottolo dello Scalocchia. Essa fu prodotta per corrosione atmosferica nei calcari cavernosi.
Così ne scrive il Bertini:
"E' un ponte naturale di rocce, gettato là chi sa da quanti secoli, e sul quale pochi si arricciano a passare, essendo nel mezzo assai stretto e scabroso. A chi prendesse vaghezza di traversarlo, costui pensi prima se può fidarsi della propria testa e delle proprie gambe: un balenar d'occhi, il più lieve giramento di capo, un piede non ben sicuro basta per cadere nell'abisso di più centinaia di metri………… Se poi non vuole avventurarsi a quell'aereo passaggio, e si contenta della stupenda veduta che si ha, assisi sul ciglione del monte dinanzi all'apertura, allora gli parrà d'essere nella platea d'un teatro, e vedere per la bocca di quello strano proscenio un paesaggio grandioso, sublime, monti, rupi, villaggi, foreste e in fondo un cielo sereno, e il mare tranquillo riflettere con perpetuo tremolio i raggi del sole."
Nel luogo dove furono abbandonate le cave del ferro vi sono due tane, meritevoli di essere visitate, e sono: La tana che urla e la tana del Pianello.
Guida della Garfagnana - Anno 1904
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