Vi ricordate la Signora Fedelina? Lei e sua sorella Irene, erano nominate, “le giustine” almeno cosi sentivo dire. Più volte ho avuto occasione di bussare a quella porta perché mia mamma mi mandava da loro a consegnare un pezzo di stoffa di lino per essere disegnato, che poi avrebbe lei stessa ricamato, destinato al mio “corredo”.
Penso che tanti corredi siano nati in quella casa, fra le mani e le tante idea creative di quelle donne. Erano molto brave a ricamare ed a realizzare tanti altri lavori fatti a mano.
A me l’Irene ha insegnato a fare il punto di rilievo sui lavori a maglia. Anche la loro sorella, Suor Ferdinanda, che abitava nel Convento nel centro storico era rinomata per la sua bravura a fare i “rammendi”...... i Rammendi “invisibili”.
La Fedelina era una signora molto religiosa e amante della natura, la “palodina” era il suo regno. Costudiva una stalla con 2 mucche, regalava il latte, e un noto macellaio del paese comprava il bestiame per commerciarlo nella sua “bottega”. I clienti compravano volentieri quella carne perchè venivano allevate con mangime genuino. Lei era molto convinta che i campi erano da usare solo per coltivare, perchè dovevano “dare da mangiare” e non per costruire. Una volta bastava avere un campetto per essere una “benestante”.
È evidente che questa donna non aveva il “senso dell’ordine” e poco interesse per la sua abitazione. Era conosciuta da tutti per le sue maniere un pò “weired” e di mentalità “diversa” però sono sicura che la ricorderemo con affetto.
Emma Saisi (Gruppo Facebook Gallicano News)
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