Si scaldano i motori in vista del referendum informale che, il 26 novembre, coinvolgerà i gallicanesi per sapere cosa ne pensano di una fusione con Fabbriche di Vergemoli e Molazzana.
Dopo i clamorosi risultati della consultazione ufficiale nei tre comuni coinvolti nel progetto di Appennino in Garfagnana (Fosciandora, Pieve Fosciana e San Romano), adesso emerge la consapevolezza che l’appuntamento con le urne potrebbe essere una trappola per tutti.
Il sindaco di Gallicano David Saisi ha fissato l’asticella del quorum a 500 elettori, una cifra ben al di sotto della partecipazione media alle elezioni politiche e amministrative, dove l’afflusso di votanti si aggira sui 2. 500 cittadini.
È indubbio che, questa mossa, aprirà scenari a catena anche nelle altre due realtà coinvolte nella proposta di fusione.
Intanto, l’iniziativa gallicanese (organizzata e voluta dal gruppo di maggioranza di “Gallicano C’è”) ha aperto un precedente, e così si aspetta di sapere quanti elettori si recheranno nel seggio allestito al Ciaf, e poi valutare il da farsi.
Da Molazzana, il primo cittadino Rino Simonetti manifesta prudenza, ma andrà avanti col progetto: «Aspetto di sapere il responso del referendum, e poi informerò i miei cittadini sul da farsi. In ogni caso, voglio avere degli atti in mano. Se a Gallicano vinceranno i favorevoli alla fusione, proporrò alla gente di Molazzana di esprimersi su una fusione con Gallicano e Fabbriche di Vergemoli. Se a Gallicano dovessero vincere i contrari alla fusione, avvierò le consultazioni per decidere l’unione solo con Fabbriche di Vergemoli. Il momento è delicato, e voglio dati concreti».
Dello stesso avviso Michele Giannini, sindaco di Fabbriche di Vergemoli: «Ben venga l’idea del referendum informativo a Gallicano, segno che c’è voglia di discutere e coinvolgere, ma i tempi per decidere e valutare un argomento così importante come una fusione tra Comuni mi sembrano un po’ ristretti. Un’assemblea da due o tre ore non basta, ma rispetteremo il responso».
Però, anche dal piccolo comune in Val Turrite, il progetto fusione non sarà accantonato: «Io credo che la gente abbia il diritto di scegliere, ma soprattutto avere le carte per scegliere. Per quanto di mia competenza, andrò a spiegare ai miei concittadini ogni aspetto di questa operazione. L’unico rammarico è pensare che, in caso di vittoria del no al Comune unico, sarà poi la Regione
a decidere accorpamenti, e magari mettere tutti e tre gli enti coinvolti in questo progetto all’interno di un maxi comune con Barga e Coreglia».
Per la cronaca, a Gallicano potranno votare anche i minorenni residenti, a condizione di essere nati entro il 26 novembre del 2001.
Fonte: Il Tirreno - Nicola Bellanova
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