Il Tar dà ragione all'amministrazione regionale: le cave delle Alpi Apuane devono rispettare le regole imposta dal Piano Paesaggistico approvato dalla Regione. Il Tribunale amministrativo ha infatti respinto il ricorso presentato da una società di escavazione contro il Pit.
Confermate quindi le nuove disposizioni, più stringenti nei confronti delle aziende, che prevedono tra l’altro il divieto di esercitare attività di cava oltre i 1200 metri, l’obbligo della valutazione di compatibilità paesaggistica e dei piani di bacino e la previsione dell’obiettivo della filiera corta.
Esulta il presidente della Regione Enrico Rossi, che parla di una vittoria per l’ambiente e per il lavoro. Soddisfatto anche l’assessore al governo del territorio Vincenzo Ceccarelli, che ricorda come le nuove norme mirino ad una lavorazione maggiormente rispettosa dell’ambiente ma anche a dare più importanza alla lavorazione in loco e quindi all’aumento dell’occupazione sui nostri territori.
La Regione sottolinea anche che il Tar ha ritenuto legittimo il piano paesaggistico fondamentalmente perchè risponde alle finalità previste dal decreto legislativo 42 del 2004; cioè, mira ad impedire o ridurre le trasformazioni irreversibili dei tratti naturalistici delle Apuane.
Fonte: NoiTv
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