Da Pontremoli a Lucca in 9 tappe: è uno dei tanti cammini che nel Medioevo andavano a comporre la Via Francigena. Oggi, attraverso luoghi, borghi, paesaggi, architetture e tradizioni, è nuovamente percorribile.
La Via Francigena è ormai un tracciato ben definito e riconosciuto anche da una guida ufficiale. Ma, ovviamente, come tutte le antiche vie di pellegrinaggio è il frutto di una sintesi di tante varianti che nei secoli sono state percorse da eserciti, mercanti e soprattutto pellegrini in transito attraverso l’Europa e diretti verso i luoghi sacri, Roma e Gerusalemme. Da una di queste varianti nasce il Cammino del Volto Santo frutto del meticoloso lavoro di recupero di un gruppo di appassionati.
L’Appennino è il nodo centrale del fascio di vie che dà vita alla Francigena. Qui si incrociano altri tracciati di collegamento e pellegrinaggio come la Via degli Abati che da Bobbio si ricollega alla Francigena a Pontremoli, e da qui, appunto, il Cammino del Volto Santo che attraversando la Lunigiana settentrionale e la Garfagnana, porta a Lucca dove, a partire dal 752, viene venerata la reliquia del Volto Santo.
Il percorso che parte da Pontremoli segue le posizioni delle antiche pievi: pieve di Sorano (Filattiera), pieve di San Cassiano (Bagnone), pieve di Venelia (Monti di Licciana), pieve di Soliera (Fivizzano), pieve di San Pietro di Castello dove, in Garfagnana, lungo la valle del Serchio, giunge fino a Lucca. L’inizio e la fine del Cammino del Volto Santo sono caratterizzate dalla presenza nelle città di Pontremoli e Lucca di due labirinti simboli del pellegrinaggio medievale. Ora anche questo tracciato ha la sua guida: La Via del Volto Santo – A piedi in Lunigiana e Garfagnana, di Nino Guidi e Oreste Verrini, edita da Le Lettere, racconta nel dettaglio le 9 tappe che, attraverso luoghi, borghi, paesaggi, architetture e tradizioni portano i moderni viandanti da Pontremoli e Lucca.
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