martedì 18 ottobre 2016

Fiorello Achille Saisi: per i Gallicanesi era l'Ingegnere

 
Fiorello Achille Saisi nacque a Gallicano il 17 Ottobre 1928; i cognomi dei nonni - Saisi, Simonini, Mazzanti e Puccetti - attestano le sue origini locali.
Cresciuto in piena era fascista, passò l’infanzia coi compagni di gioco e di “avventure” tra via Roma, dove abitava con i genitori e la sorella minore, e S.Andrea. Riuscì a conseguire la Laurea in Ingegneria Industriale Meccanica, presso l’Università di Pisa, sempre sostenuto dalla famiglia e dal suo entusiasmo, che fortunatamente a Fiorello Achille non mancò, insieme alla tenacia, con una gioventù segnata dai disagi della guerra e da problemi di salute; e, alla fine, furono ricompensati anche il sudore, le fatiche del padre Fernando, “Brugiafero”, fabbro allo “Stendino” e le cure affettuose della madre Angelina.
L’ingegner Saisi è stato per molti anni insegnante e Preside della scuola IPSIA di Castelnuovo Garfagnana, ha esercitato la libera professione fino alla suo scomparsa, progettando opere pubbliche in tutta la provincia di Lucca; si è impegnato politicamente ricoprendo, oltre alle solite cariche di partito - la allora D.C. - anche quella di sindaco, nei lontani anni 50/60, e fu eletto anche consigliere provinciale negli anni a cavallo tra il 1970/80, un suo desiderio era il futuro di Gallicano come importante punto di snodo tra Garfagnana e Media valle.
Tutto questo sempre con lo spirito di un uomo che non temeva le responsabilità, che studiava e si preparava molto prima di realizzare un qualsiasi progetto. E dobbiamo sottolineare la presenza fondamentale, continua e discreta, nella vita di Fiorella dell’amata moglie Eugenia, sia per la parte professionale che per quella familiare, che gli è stata vicino fino all’ultimo istante di vita. Fiorello non disdegnava i piaceri della vita: si svagava con la caccia e amava la buona tavola, dove era capace di passare, mangiando e conversando con la sua famiglia e i pochi amici, anche interi pomeriggi e serate; amava l’arte classica, la storia italiana e il suo paese, di cui cercò di valorizzare gli aspetti storico-architettonici.
Questa passione lo portò a fare ricerche e a divulgare notizie che riguardavano il passato di Gallicano, collaborando con l’Istituto Storico Lucchese; organizzò incontri e scrisse saggi su tutto ciò che riguardava le vestigia antiche dei luoghi e anche sul suo “strano” cognome, prettamente gallicanese, testi conservati nella biblioteca comunale. Negli ultimi tempi, consapevole di essere al tramonto, ha poi voluto ripercorrer con la memoria, la sua infanzia, addirittura raccontandola nel piccolo volume “Anni verdi”.
In esso ha cercato, trasmettendo la sua esperienza diretta di ragazzo, di rievocare quel periodo oscuro della guerra in Garfagnana, che condizionò purtroppo la sua esistenza e quella dei suoi compaesani. Questo scritto, probabilmente si può considerare come un suo estremo grido contro ogni guerra, e, forse, anche un’ eredità di memorie per le figlie e per tutti, lasciata prima della sua scomparsa.
L’Ingegner Saisi riteneva che una persona possa continuare a esistere anche dopo la morte attraverso le sue gesta e le sue opere, e lui ne ha lasciate molte tangibili e non.
L’attaccamento per la sua famiglia, per il suo lavoro e per il suo paese sono senz’altro ancora presenti in chi lo ha conosciuto, e a qualcuno probabilmente mancherà la sua amicizia, la sua capacità di analisi e la sua serietà in questo brutto momento storico che stiamo vivendo.
 
Articolo di Michela Saisi

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