Fiorello Achille Saisi nacque a Gallicano il 17 Ottobre 1928;
i cognomi dei nonni - Saisi, Simonini, Mazzanti e Puccetti
- attestano le sue origini locali.
Cresciuto in piena era fascista,
passò l’infanzia coi compagni di gioco e di “avventure”
tra via Roma, dove abitava con i genitori e la sorella minore,
e S.Andrea. Riuscì a conseguire la Laurea in Ingegneria
Industriale Meccanica, presso l’Università di Pisa, sempre
sostenuto dalla famiglia e dal suo entusiasmo, che fortunatamente
a Fiorello Achille non mancò, insieme alla tenacia,
con una gioventù segnata dai disagi della guerra e da
problemi di salute; e, alla fine, furono ricompensati anche
il sudore, le fatiche del padre Fernando, “Brugiafero”, fabbro
allo “Stendino” e le cure affettuose della madre Angelina.
L’ingegner
Saisi è stato per molti anni insegnante e Preside della scuola IPSIA di Castelnuovo Garfagnana, ha esercitato
la libera professione fino alla suo scomparsa, progettando
opere pubbliche in tutta la provincia di Lucca; si è impegnato
politicamente ricoprendo, oltre alle solite cariche di
partito - la allora D.C. - anche quella di sindaco, nei lontani
anni 50/60, e fu eletto anche consigliere provinciale negli
anni a cavallo tra il 1970/80, un suo desiderio era il futuro di
Gallicano come importante punto di snodo tra Garfagnana
e Media valle.
Tutto questo sempre con lo spirito di un
uomo che non temeva le responsabilità, che studiava e si
preparava molto prima di realizzare un qualsiasi progetto.
E dobbiamo sottolineare la presenza fondamentale, continua
e discreta, nella vita di Fiorella dell’amata moglie Eugenia,
sia per la parte professionale che per quella familiare,
che gli è stata vicino fino all’ultimo istante di vita. Fiorello
non disdegnava i piaceri della vita: si svagava con la caccia
e amava la buona tavola, dove era capace di passare, mangiando
e conversando con la sua famiglia e i pochi amici,
anche interi pomeriggi e serate; amava l’arte classica, la
storia italiana e il suo paese, di cui cercò di valorizzare gli
aspetti storico-architettonici.
Questa passione lo portò a fare ricerche e a divulgare notizie
che riguardavano il passato di Gallicano, collaborando
con l’Istituto Storico Lucchese; organizzò incontri e scrisse
saggi su tutto ciò che riguardava le vestigia antiche
dei luoghi e anche sul suo “strano” cognome, prettamente
gallicanese, testi conservati nella biblioteca comunale.
Negli ultimi tempi, consapevole di essere al tramonto, ha
poi voluto ripercorrer con la memoria, la sua infanzia, addirittura
raccontandola nel piccolo volume “Anni verdi”.
In
esso ha cercato, trasmettendo la sua esperienza diretta di
ragazzo, di rievocare quel periodo oscuro della guerra in
Garfagnana, che condizionò purtroppo
la sua esistenza e quella dei suoi
compaesani. Questo scritto, probabilmente
si può considerare come un
suo estremo grido contro ogni guerra,
e, forse, anche un’ eredità di memorie
per le figlie e per tutti, lasciata prima
della sua scomparsa.
L’Ingegner Saisi
riteneva che una persona possa continuare
a esistere anche dopo la morte
attraverso le sue gesta e le sue opere,
e lui ne ha lasciate molte tangibili e
non.
L’attaccamento per la sua famiglia,
per il suo lavoro e per il suo paese
sono senz’altro ancora presenti in chi
lo ha conosciuto, e a qualcuno probabilmente
mancherà la sua amicizia, la
sua capacità di analisi e la sua serietà
in questo brutto momento storico che
stiamo vivendo.
Articolo di Michela Saisi
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