Ancora una volta sul Monte Pisanino che con i suoi 1946 metri è il Re delle Alpi Apuane. Clicca qui per vedere l'intero album fotografico.
Per salire sulla cima ci sono sostanzialmente 2 vie: la “normale” e la “bagola bianca”.
Noi abbiamo optato per la prima alternativa partendo non da Val Serenaia ma dalla sbarra (per accedervi è necessaria una 4x4) che si trova sulla via di cava (oggi sentiero 36) che collega Gorfigliano al Passo della Focolaccia.
Nonostante sia chiamata “via normale” presenta tratti molto esposti e forti pendenze; è decisamente difficile e può essere affrontata solo da escursionisti esperti.
Dalla sbarra che troviamo sulla via di cava che collega Gorfigliano al Passo della Focolaccia, proseguiamo la marmifera fino ad incontrare sulla destra l’inizio del sentiero per il Pisanino.
Seguiamo il sentiero e dopo poco scendiamo per circa 200 metri fino ad incontrare la scritta in azzurro “Pisanino”: è l’inizio del sentiero di vetta.
Iniziamo a percorrerlo, costeggiando gli scoscesi e ripidi versanti degli Zucchi di Cardeto.
La prima parte del percorso (sotto il Pizzo Altare) è caratterizzata da una salita non ripida e da un’esposizione moderata, esposizione che aumenta soprattutto in alcuni traversi sotto il Pizzo Maggiore: qui serve veramente una grande attenzione ed una totale assenza di vertigini, visto che il tracciato è molto stretto e sotto di noi c’è un precipizio di svariate centinaia di metri.
Attraversati gli Zucchi giungiamo a Foce Altare (m. 1750), posta tra gli Zucchi e la vetta del Pisanino. Proseguiamo lungo il sentiero di vetta e, sempre facendo molta attenzione, ci inoltriamo nel ripidissimo Canale delle Rose che percorriamo faticosamente.
Il Canale è interamente ricoperto di paleo e roccette piuttosto instabili, ed anche se l’esposizione non è eccessiva, è sempre necessaria una certa attenzione.
Arriviamo finalmente sulla cresta sommitale del Pisanino: la vetta dista solo 100-150 metri ed il panorama che si para di fronte a noi è favoloso. Percorriamo il filo di cresta con attenzione e finalmente giungiamo sulla cima del Re Pisanino: sono passate circa 2 ore e mezzo dalla partenza e la soddisfazione è enorme!
Per il ritorno abbiamo seguito la stessa via dell’andata facendo però una “visita” al Passo della Focolaccia.
Il Pisanino, a differenza di tutte le altre grandi cime della zona che si trovano sul confine tra le province di Massa-Carrara e Lucca (Pizzo d’Uccello, Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura, Sella, Macina), è interamente compreso nel Comune di Minucciano (Garfagnana) in provincia di Lucca.
Come mai un monte interamente compreso nel territorio della Garfagnana si chiama Pisanino?
La leggenda dice che il monte si chiami Pisanino perché due soldati pisani, accusati di tradimento, fuggirono verso la Garfagnana. Inseguiti dalle truppe pisane, uno di loro morì. L'altro arrivò ferito presso un'abitazione in cui vivevano un uomo e sua figlia, che si presero cura di lui. Il soldato non disse il proprio nome e allora cominciarono a chiamarlo "il pisanino". La giovane ragazza si innamorò del soldato, il quale, nonostante le sue cure, morì. Lo seppellirono poco distante dall'abitazione e la ragazza tutti i giorni andava a piangere sulla tomba. Ogni sua lacrima si trasformò in una pietra e in poco tempo si formò il più alto monte delle Apuane, chiamato il "Pisanino". Il nome originario del monte è però "Pizzo della Caranca".
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