Il mio gattino Mimì |
Uno dei tre mici ricoverati in fin di vita era la mascotte del quartiere, nutrito e viziato con tante attenzioni dalla gente del posto, soprattutto anziani. Coccolato e amato, ma, evidentemente, non da tutti. Qualcuno infatti lo ha avvelenato con del lumachicida, probabilmente mescolato al cibo per invogliarlo a mangiare quel boccone che avrebbe potuto anche essergli fatale. La stessa sorte è toccata ad altri due gatti, di proprietà di due famiglie che vivono anch'esse in località Debbiali a Gallicano.
Fortunatamente i gattini sono stati soccorsi in tempo da alcuni vicini che li hanno trovati agonizzanti e con la schiuma alla bocca per strada.
Tre casi in poche ore, ma il bilancio potrebbe essere destinato a salire se -, ed è il sospetto non soltanto della gente del posto ma anche del veterinario che li ha curati e dei volontari dell'Associazione Arca della Valle -, c'è qualche maniaco in giro che serve queste polpette avvelenate ai gatti. Se fosse così, sono a rischio anche i cani che potrebbero avvicinarsi ai bocconi e ingerirli.
Per questo motivo, i volontari dell'Arca della Valle hanno già presentato denuncia ai carabinieri di Gallicano, almeno per il micio senza padroni che era stato adottato un po' da tutti. In queste ore presenteranno querela anche i proprietari degli altri due gattini, convinti ad andare a fondo del caso e fermare, se di questo si può parlare, il maniaco.
Ma quello di Gallicano non è un caso isolato. Qualche tempo fa, la donna che si prende cura di una colonia felina composta da una decina di esemplari a Corsagna ha trovato tracce di metaldeide (il nome scientifico del lumachicida) nei dispenser dove venivano serviti i pasti ai gatti, all'interno del recinto di una fabbrica dove la donna lavora occupandosi anche degli amici pelosi. Dopo la scoperta la popolazione felina è stata decimata: alcuni si sono salvati ma degli altri – tutti gatti non domestici e abituati a vivere nel bosco – non si ha più alcuna traccia. La donna ha avvisato i volontari di Arca della Valle, che anche in questo caso hanno denunciato ai carabinieri di Borgo a Mozzano, consegnando le prove: "Abbiamo portato le vaschette dove venivano lasciati i croccantini ai gatti – racconta Patrizia Fontana, vice presidente dell'associazione – e dove sono state trovate le polpette con all'interno il lumachicida. In questo caso è più che accertata la volontarietà del gesto di qualcuno che evidentemente voleva sterminare quei gattini".
Gli ultimi casi, a Gallicano, hanno creato un certo stupore e sgomento. L'idea di qualcuno che si diverta ad uccidere in questo modo, tra mille dolori, i gattini fa rabbrividire gli animalisti: "Noi siamo convinti che il lumachicida venga utilizzato da qualcuno per uccidere i gatti intenzionalmente – spiega Fontana -: tre casi nel giro di pochi giorni sono veramente tanti, senza contare che potrebbero essercene anche altri, potrebbero cioè essere stati avvelenati anche altri gatti o cani, e magari non ce l'hanno fatta e sono andati a morire dove non è possibile trovarli".
Anche il veterinario che li ha presi in cura, Carlo Miotti, non ha dubbi: i tre gatti presentano tutti i "sintomi clinici riferibili ad avvelenamento da metaldeide o sostanze simili. Fortunatamente – spiega - tutti e tre i pazienti sono fuori pericolo ma abbiamo ragione di pensare che nella zona ci possa essere ancora il pericolo per altri gatti o cani. Evidentemente qualcuno per colpa o dolo sta mettendo in pericolo la vita degli animali. A me preme ricordare i sintomi dell'avvelenamento: tremori e barcollamenti nei casi lievi o fasi iniziali, convulsioni, perdita di coscienza fino alla morte nei casi più gravi".
Fonte: Lucca in Diretta
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