Tariffe praticamente dimezzate, scelta tra orario pieno o part time, e soprattutto un regolamento per incrementare nuove iscrizioni. Per il nido d'infanzia “Cipì” di Gallicano, di proprietà comunale ma gestito dalla società cooperativa “Dado Magico”, l'amministrazione comunale ha deciso di cambiare marcia, imprimendo delle decisioni che faranno piacere a molti potenziali interessati e che conferma la voglia del sindaco David Saisi di dare un taglio netto col passato.
Nei giorni scorsi, infatti, il gruppo di maggioranza di Gallicano C'è, ha manifestato chiaramente l'intenzione di abbassare sensibilmente il costo della retta a carico delle famiglie non residenti. Dalle attuali 700 euro mensili per orario pieno, si passerà già dalle prossime settimane ad un costo pro capite di 400 euro per chi sceglie di portare il figlio per tutta la giornata (dalle 7,30 alle 18), e di 280 per chi intende frequentare la mattina o il pomeriggio. I residenti, invece, continueranno a pagare le attuali trecento. A ciò, naturalmente, come anche per i gallicanesi, bisogna aggiungere il buono pasto.
Dunque, per “ripopolare” una struttura che è stata tra le prime di questo tipo ad aprire in Valle del Serchio (il taglio del nastro avvenne nel gennaio del 2005) si è scelto di andare incontro alle famiglie, in un momento di congiuntura davvero difficile per tutti.
Dopo un inizio incoraggiante, nei primi anni di attività, l'aumento delle rette differenziate tra residenti e non, ha di fatto portato ai minimi storici l'attività del nido gestito dall'azienda presieduta dalla dottoressa Valentina Baldaccini. Al punto che, fino a prima della chiusura estiva, risultavano iscritti solo dodici bambini sui 33 potenzialmente accoglibili.
Un potenziale sottoutilizzato, che spostava molte famiglie verso altre strutture della zona, consentendo risparmi considerevoli.
La consigliera comunale Silvia Simonini, delegata alle problematiche dell'infanzia, commenta così la decisione: «Era da un po’ che ne parlavamo all'interno del gruppo - afferma -. Abbiamo preso questa decisione perché a nostro avviso non ha senso tenere il nido con meno bimbi di quelli che potrebbero starci. Considerato che quelli di Gallicano sarebbero già tutti inclusi, occorre far venire altri bimbi, incentivando le famiglie". Conti alla mano, per una famiglia "non indigena», il costo massimo, considerati anche i pasti, arriva a toccare quota 460 euro, ossia trecento in meno rispetto ad ora.
In tal modo, anche i costi di gestione a carico del comune potrebbero calare sensibilmente: stando all'ultimo bilancio consuntivo, la spesa per il funzionamento è stata di 183mila euro, e il costo a carico del Comune di 138 mila. Un asilo nido pieno, poi, a regime consentirà un aumento dei posti di lavoro: «Naturalmente la precedenza andrà ai bimbi residenti a Gallicano - continua Simonini -, poi agli altri. Ma sarà garantita per tutti la continuità didattica».
Ora dunque si aspetta solo di effettuare tutti i passaggi burocratici, poi via libera al nuovo corso.
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