E' la festa dei gallicanesi per vincere “il cencio”.
Un cencio è un pezzo di stoffa, un drappo nemmeno tanto grande disegnato con i tre colori rionali ma in realtà è il simbolo di un arcobaleno delle idee, della voglia di fare, di questa gente appassionata, che condivide il 25 luglio la magia di una piazza comune, una ribalta in cui riversa la creatività di questo piccolo paese, uno spettacolo fantastico di figuranti e di carri che non ha uguali.
Tutto questo è frutto di un faticoso lavoro di ogni rione, un lavoro che comincia mesi e mesi prima: si parte dal progetto e si realizzano costumi, carri, balli nella speranza della vittoria per i propri colori. Anima il paese, coinvolge bambini, ragazzi, uomini, donne e anziani, il Palio è di tutti e tutti lavorano per il Palio.
Nelle sartorie fra brillantini e tessuti, piume e pailletes le sarte lavorano alacremente, cuciono, tagliano, spillano incollano e creano costumi fantastici, creatività allo stato puro. Alla casa dei carri fra colla e ferro, carta e colore si creano magnifici carri, scenografie che lasciano senza fiato all'insegna della genialità gallicanese.
Bravura, volontà, maestria, tenacia di migliorare in modo stratosferico ogni edizione ci hanno portato in questi 40 anni ad offrire uno spettacolo di una bellezza inaudita, da cui traspare tutta la nostra passione, tutta la nostra creatività e soprattutto la nostra cultura, cultura nata dal basso ma che si è evoluta in raffinatezza e contenuti.
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