La “mini Imu” nasce dal fatto che lo Stato non ha trovato le coperture per compensare ai Comuni anche la quota di gettito prodotta dagli aumenti di aliquota decisi a livello locale, e quindi per abolire integralmente l’imposta 2013 sulle abitazioni principali non ”di lusso”. Gli aumenti locali, decisi nel 2012 e 2013, valgono quasi un miliardo di euro, ma le coperture statali non superano i 600 milioni. Per questa ragione, i contribuenti sono chiamati a versare entro il 24 gennaio il 40% dell’aumento di aliquota deciso dal Comune di residenza.
Questi sono i Comuni lucchesi dove si paga la “mini Imu”:
- Altopascio – 5,50
- Coreglia Antelminelli – 4,90
- Fosciandora – 5,00
- Massarosa – 4,50
- Montecarlo – 5,00
- Pescaglia – 5,50
- Pietrasanta – 6,00
- Vagli Sotto – 5,00
- Viareggio – 6,00
La scadenza non può essere modificata dal sindaco
La mini Imu va versata entro il 24 gennaio perché lo prevede la legge di stabilità, poi corretta con il Dl 133/2013, quindi una norma statale che non contempla la facoltà per il Comune di spostare il termine in altra data. In base alla legge, non è possibile nemmeno per il Comune “esentare” i propri contribuenti dal pagamento, dal momento che il mancato incasso di un’imposta decisa con legge statale può determinare danno erariale.
Il limite sotto il quale il pagamento non scatta
Le regole tributarie prevedono che l’obbligo di pagamento è annullato quando il debito fiscale non supera i 12 euro; i Comuni possono a loro volta aver deciso anche limiti più bassi, per cui occorre informarsi sulle regole locali anche su questo aspetto.
Come si compila il modello F24
- indicare il codice ente/codice comune
- barrare la casellina “saldo”
- indicare il “numero immobili” (es. 1 se si possiede solo l’abitazione principale, 2 se c’è anche la pertinenza)
- indicare 3912 in “codice tributo”
- indicare 01 01 in “rateazione/ mese rif.”
- indicare 2013 in “anno di riferimento”
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