Le legge di stabilità ha introdotto diverse novità nei nostri rapporti tra casa e fisco: sono state prorogate le detrazioni sul risparmio energetico e aumentate quelle di cui si può usufruire quando si fanno ristrutturazioni edilizie; sono cambiate la detrazione per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici ed è stato fissato al 24 gennaio 2014 il pagamento dell’Imu. Ma la novità più importante è l’introduzione della Iuc, imposta unica comunale.
Iuc, tre imposte in una
La novità principale della legge di stabilità è l'introduzione della Iuc, l'imposta unica comunale. Prende il posto della Tares, che abbiamo pagato nel 2013.
A partire dal 2014 dobbiamo dunque imparare a fare i conti con questa nuova imposta, che si compone di tre voci diverse, l’Imu sugli immobili diversi dall’abitazione principale, la Tari (tassa rifiuti) e la Tasi, che colpisce tutti gli immobili. Per il pagamento di queste imposte ogni Comune stabilisce il numero di rate e le scadenze, prevedendo anche il pagamento separato di ogni singola imposta in momenti diversi. L’unica certezza è che è possibile pagare in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ogni anno. ma per il resto al momento non ci sono scadenze precise: megliocontrollare sempre il sito del proprio Comune per capire quale sarà il destino fiscale per il 2014. Noi comunque ti terremo aggiornato.
Ma vediamo le tre voci che compongono la Iuc.
Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, dovuta da chiunque possieda locali o aree scoperte che siano in grado di produrre rifiuti. In pratica la Tari non sarà molto differente dalle vecchie Tarsu, Tia 1 e Tia 2. Sarà infatti sempre basata su una tariffa e sui metri quadri dell’immobile. I Comuni potranno introdurre metodi di calcolo basati anche sulle quantità reali di rifiuti prodotti, come già avviene in alcune zone virtuose d’Italia.
A differenza del passato, i Comuni potranno stabilire riduzioni ed esenzioni sulla base della capacità contributiva del nucleo familiare, anche utilizzando l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente.
Tasi, ovvero la tassa sui servizi indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione del verde e delle strade…). Colpisce tutti gli immobili, comprese le abitazioni principali e le relative pertinenze. Per calcolarla si usano le stesse regole stabilite per l’Imu (si rivaluta la rendita catastale del 5% e la si moltiplica per 160) e si applicano le aliquote deliberate dal Comune. L’aliquota massima applicabile nel 2014 è dello 0.25%, ma attenzione: non essendoci le detrazioni previste per l’Imu il maggiore esborso è quasi certo. Il Comune può stabilire però riduzioni o esenzioni per situazioni particolari, anche basate sulla capacità contributiva della famiglia calcolata attravarso il nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. Allo stesso modo può eventualmente decidere di introdurre alcune detrazioni specifiche per l’abitazione principale e/o per i familiari residenti.
La novità più importante relativa alla Tasi è il fatto che l'imposta vine pagata sia dal proprietario sia da chi abita in affitto. La parte che grava su quest'ultimo è dal 10 al 30 per cento del totale annuo.
Imu. Continua a essere applicata agli immobili diversi dall’abitazione principale e a quelli iscritti a catasto con classe A1, A7 e A9 (abitazioni signorili, ville, castelli e palazzi), anche se usati come abitazione principale.
Fonte: Altro Consumo
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