Le ottanta cave di Carrara sono gestite da quasi duecento imprese, la maggior parte di queste lavora senza concessione comunale. Cioè sono autorizzate in modo provvisorio.
Tutto è fermo perché nel 1751 Maria Teresa, principessa di Carrara, stabilì che chi in quel momento coltivava le cave ne diventava possessore.
Questo regime è durato fino al 1994, quando il sindaco Emilia Fazzi Contigli per la prima volta istituì un regolamento che prevedeva concessioni onerose e temporanee.
Tutto è fermo perché nel 1751 Maria Teresa, principessa di Carrara, stabilì che chi in quel momento coltivava le cave ne diventava possessore.
Questo regime è durato fino al 1994, quando il sindaco Emilia Fazzi Contigli per la prima volta istituì un regolamento che prevedeva concessioni onerose e temporanee.
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Peccato Daniele, non lo sapevo e me lo sono perso.... Comunque forse qualcosina si sta muovendo, se ne comincia quanto meno a parlare, cosa impensabile fino a qualche anno fa...
RispondiEliminaPeccato che si sia parlato solo del problema economico, della ricchezza che non rimane nella città di Carrara, dei camion che passavano in mezzo alla città e dei soldi che mancano al comune..problemi indubbiamente importanti...ma che non si sia accennato al problema ambientale e idrogeologico è assurdo, a montagne dilaniate e assurdamente protette all' interno del Parco delle Apuane, poveri noi ci stiamo davvero accartocciando su noi stessi.
RispondiEliminaChe scandalo questa Amministarzione Comunale.... o gli amministratori hanno interessi personali o mancano totalmente di coraggio e lungimiramnza.-.. cadendo nel ridicolo, in primis lo squallido sindaco
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