Dall'11 settembre prossimo, per gli studenti iscritti nelle scuole di Gallicano ma non residenti nel territorio comunale, mangiare in mensa costerà un po’ di più. Per l’esattezza, da 90 a 150 euro l’anno, a seconda dell’istituto frequentato. La giunta comunale guidata dal sindaco Adami, infatti, nei giorni scorsi, dopo consulto e discussione in commissione bilancio, ha licenziato il nuovo regolamento di contribuzione per il servizio di refezione. In sostanza, non sono cambiati i costi dei ticket, ma per 167 studenti ci sarà da pagare una sorta di “supplemento” a forfait all’inizio dell’anno scolastico. Nel dettaglio, si tratta di una quota di iscrizione obbligatoria al servizio di mensa scolastica a carico degli utenti non residenti.
Quindi, per la Scuola dell’infanzia e la Primaria il contributo fisso sarà di 150 euro l’anno; per gli iscritti alla scuola media, il balzello scende a 90 euro. Il singolo buono mensa, invece, non subisce variazioni di prezzo: per la scuola materna si pagheranno 2,90 euro a pasto, per l’elementare 3,10 euro e 3,40 per le medie. Si tratta di tariffe rimaste inalterate dal 2006, quando si decise il ritocco verso l’altro. Nel tempo, i costi sono lievitati e le finanze comunali risicate. E così, quest’anno si cambia. Il “sovrapprezzo”, conti alla mano, è giustificato dal fatto che l’appalto del servizio mensa è coperto dalla compartecipazione tra la parte a carico delle famiglie (attraverso i ticket pasti) e parte dall’amministrazione comunale con fondi propri. Ora, poiché la popolazione scolastica non residente costituisce circa il trenta per cento dell’intera massa di studenti, l’ufficio scuola di Palazzo Bertini, in questi tempi di ristrettezze e tagli da Roma, non riesce più a contribuire anche per i “fuorisede”. Tuttavia, ci sono le eccezioni. Infatti, come si legge anche nella delibera di giunta, il comune di Gallicano provvederà alla trasmissione di un Protocollo di intesa per la compartecipazione al costo del servizio di mensa scolastica ai comuni di residenza degli utenti iscritti alle scuole di Gallicano. Ad oggi, questa intesa vale solo per gli studenti residenti a Fabbriche di Vallico, Vergemoli e Molazzana. Si tratta di paesi dove non ci sono tutte le scuole dell’obbligo (a Vergemoli mancano del tutto, a Molazzana e Fabbriche non ci sono le medie), e quindi occorre dirottare gli studenti sul fondovalle. Questi tre comuni, perciò, storneranno la quota di buono pasto a Gallicano senza uscite a carico delle famiglie. Per gli altri enti interessati, invece, si aspettano cenni. La geografia dei fuorisede nell’istituo gallicanese, considerato all’avanguardia sotto molti punti di vista, vede Barga contribuire con ben 88 studenti (la maggior parte dei quali arrivano da Mologno e Fornaci, giusto al di là dal Serchio), a seguire Molazzana con 31, Vergemoli con 14, Coreglia 9, Fabbriche di Vallico 8, Castelnuovo 7, Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano, Fosciandora e Pieve Fosciana con 2, e sinanche Pescaglia e Vagli Sotto con un solo iscritto ciascuna.
Ma dall’altra parte del Serchio, ossia a Barga, non c’è intenzione di aderire all’accordo tra i comuni. Di fatto, gli studenti barghigiani costano al comune di Gallicano più di 16mila euro: «Non daremo la compartecipazione – afferma il sindaco Bonini -, ma non certo per egoismo o mancata attenzione per la problematica. Sul nostro territorio, a differenza di altri piccoli comuni della zona, ci sono scuole di ogni ordine e grado, e siamo in grado di garantire il servizio mensa ai nostri iscritti. Se qualche genitore di Barga non se la sente di pagare la quota fissa, può tranquillamente mandare i figli nelle scuole del nostro comune, visti gli investimenti effettuati in questi anni».
Fonte: Il Tirreno - Nicola Bellanova
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