Ieri è uscito questo comunicato stampa di Arpat che conferma la "puzza" del bricchettaggio.
Durante i controlli ARPAT presso l’impianto svolti nei mesi di gennaio e marzo non sono stati percepiti odori fastidiosi all’esterno della ditta.
La ditta ha installato, come prescritto dalla Provincia di Lucca, un sistema di acquisizione e registrazione della depressione (pressione negativa) all’interno del capannone. Durante i sopralluoghi sono stati acquisiti i dati registrati da questo sistema ed è risultato che nei mesi di maggio (messa in funzione strumento il 24/05/2012), giugno, luglio ed agosto 2012, la differenza di potenziale misurata è stata quella ritenuta ottimale e cioè intorno a 5 V. Successivamente si sono rilevati alcuni periodi, più o meno lunghi, in cui lo strumento misurava differenza di potenziale pari a 0V o superiore a 15V.
L’azienda non ha saputo fornire chiarimenti in merito a tali “sbalzi” di tensione. Si è ritenuto opportuno suggerire alla Provincia di prescrivere alla ditta la registrazione su uno specifico documento dei dati rilevati in modo che eventuali malfunzionamenti della strumentazione siano evidenti al gestore o che altre anomalie anche gestionali possano essere evidenziate.
Durante i sopralluoghi è stata evidenziata la necessità della ditta di stoccare all’esterno del capannone alcuni cassoni chiusi di CDR pronti a partire e alcuni contenenti rifiuti come pulper o plastica: la ditta a tal proposito si dovrebbe organizzare per inviare in giornata il CDR prodotto e conferire immediatamente in fossa i rifiuti in ingresso.
Si è quindi rilevata la necessità di attuare una gestione del ciclo produttivo tale da realizzare sempre la lavorazione dei rifiuti in ingresso in un tempo massimo di 24/36 ore.
Per quanto riguarda il piano di monitoraggio ambientale esterno degli inquinanti odorigeni, sono stati verificati alcuni parametri come Ammoniaca, Solfuro di Idrogeno, Ammine ed anioni (Cloruri, Solfati e Nitrati), per i quali non esistono limiti normativi da rispettare, ma soglie olfattive consigliate. In particolare alcuni degli inquinanti monitorati superano il valore minimo di soglia olfattiva; il solfuro di idrogeno risulta superare la soglia massima dalle 11 alle 14 volte. Ciò a dimostrazione dell’effettiva emissione di odori in concentrazioni chiaramente percepibili. Inoltre, tra i parametri analizzati indicativi delle emissioni odorigene riconducibili all’attività mancherebbero le aldeidi, i mercaptani e gli acidi organici.
Per caratterizzare al meglio le emissioni odorigene e quantificare le unità odorigene emesse dallo stabilimento e quelle rilevate nelle zone da cui provengono le lamentele, l’Agenzia ritiene opportuno l’esecuzione di un monitoraggio secondo i dettami della norma EN 13725 che potrebbe senz’altro aiutare a comprendere e dare indicazioni utili a determinare l’origine e la diffusione degli odori di cui trattasi.
Nel mese di maggio ARPAT ha inoltre eseguito un controllo dello scarico idrico dell’impianto di abbattimento emissioni durante cui è stato rilevato un superamento dei valori limiti per immissione in pubblica fognatura di molti parametri tra cui anche i Solfuri. Anche allo scarico può essere associata una sorgente di maleodoranza.
Ad oggi risulta che la Provincia di Lucca abbia richiesto alla ditta di attivarsi per
- risolvere i problemi di maleodoranze connesse con il deposito dei cassoni di CDR stoccati in esterno
- modificare la gestione del trattamento dei rifiuti riducendo i tempi di presenza dei rifiuti in lavorazione
- realizzare un sistema di visualizzazione diretta della depressione presente all’interno del capannone.
- inserimento dei parametri ammoniaca, solfuro d'idrogeno, ammine, anioni (cloruri, solfati e nitrati), aldeidi, mercaptani e acidi organici;
- esecuzione del programma di monitoraggio secondo la norma EN 13725.
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