Il Boccabùgia di Giulio Simonini da "La Tramontana - settembre 2007"
Lo chiamavano il "Boccabùgia" per la totale assenza di denti e con questo epiteto fu istituito un importante premio di poesia estemporanea che da trentasei edizioni primeggia nei cartelloni estivi delle manifestazioni in Garfagnana. L'importante concorso si svolge ogni anno nella seconda domenica di agosto, richiamando a Vergemoli, splendido e storico capoluogo del più piccolo comune della Toscana, tantissimi aspiranti e affermati poeti, provenienti da tutta Italia.
Era Andrea Jacopo Vanni, personaggio
esilarante e spassoso, di
scarsa cultura, ma dotato di un
naturale talento lirico. Nacque
nella metà dell'800 a Vergemoli,
dove visse fino alla sua scomparsa,
avvenuta nel 1911. Alternava
ai lavori dei campi, la
gestione di un piccolo negoziobazar
e di vendita ambulante, spingendosi negli sperduti casolari della zona, dove per attirare
l'attenzione della clientela, si trasformava in "giullare", declamando in
quartine o in sestine la qualità e i pregi dei suoi prodotti. Le sue rime
sgorgavano spontanee e immediate, in risposta agli avvenimenti del
momento. Era il vero protagonista, mattatore e animatore, nelle manifestazioni
di festa in paese. Nonostante la scarsa formazione scolastica era
stimato e tenuto in grande considerazione dalla sua gente, per la vivace
intelligenza e umanità. Dalle testimonianze raccolte in paese, il Vanni era
anche molto temuto dalle coppiette, dai costumi non proprio irreprensibili,
costrette a nascondersi dietro le persiane durante le sue scorribande lungo
le "rughe" del paese affollate di curiosi, declamando in versi, pungenti e
sarcastiche parodie nei loro confronti. Questa sua peculiarità si sparse nella
valle e portò a scoprire la presenza di un altro grande poeta estemporaneo:
Luigi Prosperi, il "Chioccoron" di Careggine. Ne nacquero sfide
memorabili, disputate nella piazza principale di Castelnuovo, di fronte ad
una platea divertita e numerosa, durante il mercato del giovedì. Il "Drea"
visse gli ultimi anni nella sua modesta casetta con la figlia Angelina la
quale a sua volta (1921) ebbe Elisa. Uomo irreprensibile e di profonda fede
cristiana, si prodigò al servizio della chiesa, dando la sua preziosa
collaborazione, per molti anni, al parroco don Antonio Fiorani, illustre e
famoso poeta e commediografo, il quale volle esaudire il desiderio del
“Boccabùgia” di essere, alla sua morte, sepolto con la cappa della confraternita
di S. Giorgio. Questo personaggio non è caduto nell'oblio, anzi, la
sua gente ne ha fatto una star e la sua figura aleggia ancora ironica e
beffarda, particolarmente nella seconda domenica di agosto, durante
l’originale concorso di poesia estemporanea, istituito nel 1972 in suo
onore dal compianto dottor Giovanni Soraggi, allora presidente della Pro
Loco vergemolina.
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