Cosa fareste se trovaste una miniera piena d’oro fuori casa? E’ quello che è stato chiesto agli abitanti di Medel, paesino svizzero del Canton Grigioni, in un referendum condotto alcuni giorni fa per consentire ad una compagnia di estrarre il prezioso metallo individuato sotto le foreste e le rocce della valle. La risposta è stata un secco “no”: la maggioranza della popolazione ha deciso di rifiutare gli scavi e salvare le montagne fra cui abitano.
Medel è un paesino che sorge a 1097 metri di quota nel Canton Grigioni. La SwissGold exploration, una filiale della canadese NV Gold, aveva i permessi per estrarre dei campioni di roccia dalla montagna in cerca dell’oro, la cui presenza nel territorio comunale era nota da tempo. Nei campioni estratti lo scorso autunno sono stati trovati 10 grammi d’oro per ogni tonnellata di roccia. Secondo gli esperti, una concentrazione molto elevata, che avrebbe potuto arricchire l’intera popolazione.
Le stime parlano infatti di un giacimento di oro con un valore di 1,2 miliardi di dollari: l’unico in Svizzera e uno dei pochissimi in Europa. Le royalties guadagnate con la concessione alla compagnia mineraria avrebbero fruttato oltre 43 milioni di dollari ai paesini della valle nei prossimi 10 anni.
Ma gli abitanti del posto hanno rifutato questa possibilità, almeno per il momento. E’ stato chiesto loro di esprimersi sulla possibilità di dare la concessione per le trivellazioni alla società mineraria. E con 181 voti contro 90 la popolazione di Medel ha scelto di non prolungare la concessione alla SwissGold exploration per ulteriori carotaggi alla ricerca del metallo prezioso.
Deluso il sindaco Peter Binz, che ha dichiarato alla stampa: “La popolazione sta diminuendo e invecchiando. 90 persone hanno oltre 75 anni e abbiamo bisogno di nuove opportunità soprattutto per i giovani. Non abbiamo molto turismo, e non possiamo diventare un museo”.
La decisione, spiegano gli abitanti, è stata presa per salvaguardare l’ambiente e l’ecosistema in cui vivono. “Aprire una miniera sarebbe una follia dal punto di vista ecologico – hanno detto ai giornali -. Un rischio per l’ambiente, una fonte di inquinamento e una minaccia per la nostra cultura”.
Fonte: montagna.tv di Pamela Calufetti
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