C’era una volta un’isola felice: la Garfagnana.
Furti, droga, delinquenza di vario genere erano un qualcosa di lontano, che si leggeva sui giornali, si vedeva nei telegiornali.
Oggi, la Garfagnana resta una zona molto fortunata per quanto riguarda l’aspetto sicurezza delle persone, ma non può più dirsi un’isola felice. La morte di Ugo Canozzi a Castagnola, per omicidio o per rapina finita tragicamente, è solo l’ultimo e più grave fatto di cronaca che la Valle ha raccontato alle cronache negli ultimi anni.
Ma intanto sono aumentati i furti nelle case, ancora prima è arrivata la droga, le truffe e, infine, gli omicidi. Due solamente negli ultimi sei mesi, tre allargando la ricerca agli anni 2000 in una scia di sangue che si è aperta nel maggio del 1998. E da allora la Garfagnana non si è fatta mancare niente: dall’omicidio passionale a quello familiare fino alla tragedia di Minucciano, per ora unica irrisolta.
Telefonò ai carabinieri e si consegnò alla giustizia il 24 maggio 1998, Hattar Khalid, marocchino all’epoca 28enne, che uccise l’ex fidanzata Fabiana Castelli (33 anni) e la mamma Rina Antichi (71 anni) a Campori (Castiglione).
Ancora più scioccante l’omicidio che ha colpito la comunità di Gallicano, con la 20enne Vanessa Simonini uccisa da un suo pretendente, quel Marco Baroncini che quel 7 marzo del 2009 la strangolò sulle rive del Serchio per poi confessare qualche ora dopo messo sotto torchio dai carabinieri.
Infine, si arriva all’episodio del 26 agosto 2012, a Chiozza (ancora Castiglione) quando Bruna Giannotti (80 anni) fu uccisa dal figlio Oriano Guazzelli (41 anni), anche lui subito reo confesso ai carabinieri. «Venite, ho ucciso mia madre, non la sopportavo più».
Ma dopo la morte nel piccolo borgo quasi disabitato di Castagnola non è arrivata nessuna telefonata. Nessuno ha sentito la necessità di togliersi il peso del rimorso per la responsabilità della morte dell’ex poliziotto. Così, almeno per ora, si confida nelle indagini per conoscere l’identità del ladro o degli assassini.
«Addio isola felice – dice il sindaco di Minucciano, Maurizio Davini – specie l’Alta Garfagnana non aveva mai vissuto episodi del genere, conviviamo con altri problemi, altri disagi, ma si poteva dormire con la chiave sulla porta di casa senza alcuna paura. Invece, adesso è tutt’altra storia.
Sono aumentati i furti, anche sul nostro territorio, magari di oggetti insignificanti come canale in rame o attrezzi da giardino».
Fonte: Il Tirreno di Luca Dini
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