Pubblico l'intervista di Simone Sartini ad Eros Tetti uscita oggi sulla Gazzetta del Serchio
Eros Tetti è il fondatore del gruppo “ Salviamo le Apuane” che nasce come un appello nel 2009. Salviamo le Apuane è un coordinamento di comitati, associazioni e singoli individui interessato alla salvaguardia del territorio apuano compreso tra le province di Massa-Carrara e Lucca.
Perchè le apuane hanno bisogno di essere salvate... e da cosa?
Il territorio delle Alpi Apuane è purtroppo duramente devastato dall'attività estrattiva del marmo e del suo sottoprodotto il carbonato di calcio. Questa attività distrugge letteralmente i fianchi dei monti, i crinali e zone fragilissime mettendo in serio pericolo le falde acquifere e creando pericoli idrogeologici.
Come hanno reagito le istituzioni Garfagnine al vostro appello?
Ci siamo confrontati con il Parco e con il comune di Minucciano in un contraddittorio pubblico per la cava della Focolaccia che opera a 1600 metri di altitudine, 400 metri oltre il livello previsto dal codice dei beni culturali e del paesaggio; il comune appoggiava la concessione della cava, per il resto ancora silenzio come se la cosa non li riguardasse, visto che spesso quando si parla di cave tutti si nascondo dietro a Carrara, ma anche nella nostra valle ci sono molti punti in serio pericolo.
Faccio l'avvocato del diavolo: l'estrazione del marmo porta posti di lavoro.
Assolutamente e per questo Salviamo le Apuane ha creato il PIPSEA, un piano alternativo di sviluppo del nostro territorio steso da professionisti, professori universitari e ricercatori dove si profila una dismissione progressiva dell'estrazione del marmo con attività sostenibili. Devo aggiungere che se diciamo che il marmo crea lavoro dobbiamo anche dire che impedisce uno sviluppo alternativo del Parco. Pensiamo bene alle bellezze uniche del nostro territorio; montagne bellissime a ridosso del Mediterraneo situate in una zona baricentrica tra le bellezze della Toscana, la Versilia, città d'arte e le cinque terre, servita da numerose vie di comunicazione tra 2 porti importanti e un aeroporto, dicendo inoltre che siamo in Toscana, una regione che vive sul turismo.
I numerosi comuni della Garfagnana hanno preso in considerazione il vostro progetto?
No al momento non sono a conoscenza di nessun comune Garfagnino, mentre hanno aderito per ora alla Carta delle Apuane Fosdinovo e Aulla.
1500 aziende... 6 mila occupati... numeri importanti...
Questi non sono assolutamente i numeri del marmo; si stimano meno di mille occupati di cui la maggior parte nel comprensorio Carrarino. Su questo punto da tempo i dati vengono mistificati, nessuno porta dati certi ma se si gira per il comprensorio vediamo chiaramente che oggi una cava impiega 3-4 persone. Le tecnologie attuali hanno portato il comparto dai 20mila occupati a meno di mille. Oggi si scava in un giorno quello che prima si scavava in un mese, noi chiediamo anche il ripristino immediato di una filiera corta del marmo. Oggi i blocchi partono e tornano lavorati e di fatto non c'è nessuna ricaduta sul territorio. Se vogliamo prendere in considerazione anche più specificatamente la nostra Val di Turrite, zona libera fortunatamente dall'escavazione (parlo della turrite di Gallicano, con bellissime attrazioni turistiche se ci fosse un parco più forte) il turismo in queste zone potrebbe essere molto maggiore. Ricordo che dai dati della Regione si evince che il turismo naturalistico è in netto aumento, ma come vedi da noi il turismo sembra solamente una questione marginale e puntiamo su modelli di sviluppo urbani più adatti alle città che però purtroppo stanno lentamente fallendo lasciando un vuoto incolmabile; dobbiamo girarci verso i monti, da li viene ciò che ci permette di vivere, la prima vera risorsa è appunto l'acqua.
Avete un sito internet? Un profilo facebook?
Abbiamo il gruppo facebook (Salviamo le Apuane) dal quale è nato l'appello e dove si possono leggere tutti i documenti. Ci sono 5500 iscritti molto attivi e facciamo spesso eventi o incontri. Il gruppo “Salviamo le Apuane” al momento è molto conosciuto in Europa essendo il disastro apuano considerato “il più grande disastro ambientale d'Europa”; parlo di una testata giornalistica su tutte che ci ha dedicato un ampio articolo,il Der Spiegel qualche mese fa.
Vuole dirmi che quello che succede in Garfagnana è considerato dagli europei un disastro ambientale e nessun comune della Garfagnana si interessa al caso?
Sì, dico che il caso Apuane è considerato il più grande disastro ambientale d'Europa e nessuno se ne occupa perchè la gente guarda le luci della città e si scorda dei suoi monti; è ovvio che in Garfagnana non ci sono ancora zone compromesse come a Carrara, ma in alcuni punti siamo sulla buona strada.
Joseph Ratzinger ha scritto... “L'Occidente non ama più se stesso"...secondo Voi anche la Garfagnana non ama più se stessa?
Credo che sia un momento di transizione; la nostra Garfagnana ha smesso di amarsi quando ha cominciato ad abbandonare la cultura contadina per sposare modelli alieni, forse invece per le nostre zone rurali è proprio il momento di riscoprire quell'antica cultura che ha vissuto per millenni su questi territori senza il bisogno di distruggerli. Nuto Revelli definì quel mondo il mondo dei vinti, chissà che oggi non si riesca a riscoprire proprio quella cultura che abbiamo cercato di nascondere; quella cultura di cui ci siamo vergognati potrebbe essere la chiave per uscire dalla crisi e creare nuove opportunità per il nostro territorio.
Se dico il nome Tambura prevedo che non sia il vostro Tunnel preferito...
No, ma per fortuna sembra che sia un progetto fantasma che viene rispolverato ad ogni campagna elettorale, un po' come la Lucca Modena
Due parole positive sui Garfagnini e due negative.
Persone dalla grande intelligenza e operosità, negative non riesco a trovarne
Nessun esponente politico di rilievo ha preso a cuore il vostro appello?
Stiamo dialogando con alcuni esponenti è una faccenda molto complessa. Al momento siamo "soli" ma ci auguriamo che presto qualcuno possa occuparsi della questione Apuane, noi di sicuro continueremo a ricordarglielo.
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