Per gli amanti delle Apuane è un obbligo percorrere la Via Vandelli, un capolavoro dell'ingegneria.
L'antica Vandelli (tratto dalla rivista ALP - Alpi Apuane)
Fu per unire Modena a Massa scavalcando l'Appennino e le Apuane che, nel XVIII secolo, venne costruita una strada. Con quest'opera grandiosa s'intendeva sigillare il matrimonio di Ercole Rinaldo d'Este, erede del ducato di Modena, e Maria Teresa Malaspina, figlia del Duca di Massa (1741).
L'obiettivo era la realizzazione di un itinerario che unisse l'Appennino al mare senza attraversare le terre dello Stato pontificio, del Gran Ducato di Toscana e del Ducato di Lucca.
L'incarico fu affidato dal padre dello sposo, Francesco III d'Este, all'ingegner Domenico Vandelli. Ma per restare entro i propri confini territoriali il percorso dovette snodarsi in zone assai impervie.
E' questo il motivo per cui la Via Vandelli, ancora oggi percorribile per lunghi tratti sia a piedi sia in mountainbike, supera valichi all'apparenza inaccessibili.
La strada fu inaugurata nel 1751.
Dall'Appennino scendeva in Garfagnana attraverso il passo dei San Pellegrino in Alpe; superava la catena delle Apuane risalendo da Vagli la valle dell'Arnetola fino al Passo della Tambura. Da qui, con numerosi tornanti svalicava sul versante di Resceto, sfidando l'impressionante verticalità del pendio: 1.100 metri di dislivello in pochi chilometri!
Costruita con muri di pietre a secco e grande perizia, la strada è stata recentemente restaurata dalla Comunità montana di Massa.
La Via Vandelli |
La Via Vandelli |
Maestà di San Bernardo protettore degli escursionisti |
La Via Vandelli |
Rifugio Nello Conti ai Campaniletti |
Foto di gruppo al Rifugio dopo un ottimo pranzo |
La Corsica in lontananza |
Clicca qui per scaricare la traccia GPS da Resceto ai Campaniletti.
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