Porta il nome di Nico Giannotti, il bambino di Gallicano morto l’anno scorso per un aneurisma, un percorso di trekking di 13 km che partendo da Gallicano percorre i sentieri del Fogliaio, il comune di Vergemoli lungo antiche mulattiere, con un dislivello di 400. Il percorso dedicato al piccolo Nico, che è stato inaugurato domenica pomeriggio, fa parte di 6 itinerari (ognuno con un suo colore distintivo) per un totale di 60 km che vanno a comporre il progetto “Iniziativa al Trek” promosso grazie all’impegno di Adolfo Da Prato, un piccolo uomo dal cuore grande di cui vi abbiamo parlato qualche mese fa. Lo abbiamo incontrato lungo i suoi sentieri per parlare di questa bella iniziativa.
Adolfo Da Prato |
Adolfo, come è nato il progetto e cosa prevede?
“Questo progetto è nato per la totale assenza di sentieristica riportata su carta, per dar modo ad un turista di poter effettuare dei trek, ma anche per far conoscere questo meraviglioso territorio… unico, ancora incontaminato e pieno di storia”.
Quanto tempo c’è voluto per realizzarlo?
“Grazie all’aiuto della Pro Loco di Gallicano e ad alcuni sponsor e di un paio di amici, dopo un anno di lavoro sono riuscito a portarlo a termine. Ho iniziato chiedendo informazioni ai nostri “vecchi”, poi individuando metati e vecchie abitazioni ormai distrutte… sapevo però che dovevano essere collegate una con l’altra da sentieri delimitati dal “bussilo” e così li ho seguiti e sono riuscito ad aprili e creare degli itinerari ad anello. E’ stato duro e faticoso lavorare con motoseghe e pennati ma, alla fine, molto gratificante”.
Tre dei sei sentieri sono “a obbiettivo”, cosa vuol dire?
“Vuol dire che sono stati creati – a differenza degli altri che hanno un percorso ad anello (si parte e si torna dallo stesso luogo) – per arrivare sul posto desiderato che può essere Trassilico, Calomini o il monte Palodina. In quest’ultimo il 21 dicembre 2011 ho portato ed issato una croce che mancava dal 1945″.
Gli altri tre (tra cui quello di Nico) sono dedicati a figli della terra di Gallicano tragicamente scomparsi…
“Sì, il primo è dedicato a Alessandro Valentini: è un percorso fluviale ad anello di 5 km lungo la turrite. Molto pianeggiante, è un percorso didattico che costeggia le antiche Terme, e lungo il quale è possibile ammirare un antico mulino, una mestaina costruita nel 1870 per un fatto di morte, un metato (ancora funzionante) per poi passare davanti al “Sassone”, una parete rocciosa che ho chiodato ricavandoci delle pareti di arrampicata. Affascinante poi è poter osservare, per buona parte del percorso, il bianco eremo di Calomini incastrato nella roccia. Il 2° percorso è dedicato a Vanessa la ragazza uccisa nel 2009 e che ha avuto grande risonanza sui media.
Questo itinerario – ad anello lungo 4 km con un dislivello di 200 – attraversa tutto il centro storico di Gallicano passando dal duomo e dal cimitero monumentale (con l’ultima sepoltura degli anni 40), sale fino alla “Rocca” per poi inoltrarsi nel bosco e riscendere in paese passando davanti al luogo dove è stata uccisa la ragazza.
Quello dedicato a Nico, invece, è un po’ impegnativo e per una prima parte ha lo stesso percorso del sentiero “Alessandro”, poi si inizia a salire prendendo un sentiero per poi immettersi nella storica mulattiera Vergemoli-Calomini recuperata e sistemata. Riscendendo si passa dall’Eremo di Calomini”.
Nel cassetto ci sono altri progetti?
“Di progetti ne ho molti, ma quello che più ci tengo è ripulire e riportare al suo splendore la via “delle capre”, una vecchia mulattiera, forse la più antica della zona, che pare risalga al 1000 e fa parte della strada che collegava Trassilico a Castelnuovo Garfagnana. Devo aspettare l’inverno, però, in modo che ci sia meno vegetazione”.
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