Da "Il Sole 24 Ore" di venerdì 30 marzo 2012
Scadenza Rinvio al 30 settembre Più tempo ai Comuni per fissare le aliquote Gianni Trovati MILANO Tempi supplementari per le aliquote Imu, che i Comuni potranno fissare (insieme al regolamento) entro ilio settembre anziché entro i130 giugno. Per quella data, infatti, dovrebbero essere aggiornate le stime sul gettito di ogni ente elaborate dal dipartimento Finanze, e i sindaci potranno ritoccare la richiesta per coprire quel che eventualmente non torna. Nel frattempo, per chiudere i bilanci preventivi (i termini per l`approvazione restano fermi al 3o giugno) torna l`«accertamento convenzionale» basato sulle prime stime disponibili.
La norma, comunque, si preoccupa di chiarire che se il gettito reale si rivelerà inferiore a quello accertato convenzionalmente, non scatterà alcuna compensazione statale: a pagare dovranno essere i contribuenti, e proprio a questo servono i tempi supplementari per fissare regolamenti e aliquote.
I nuovi correttivi alla disciplina Jmu contenuti negli emendamenti al decreto fiscale, che fanno rispuntare anche gli obblighi dichiarativi (se ne occuperà un DM), denunciano in modo chiaro le difficoltà digestione del debutto accelerato della nuova imposta. Non tutta l`architettura, però, sembra definita, perché ad esempio manca una clausola di salvaguardia per il pagamento degli acconti:
l`appuntamento alla cassa è per il 16 giugno, cioè tre mesi e mezzo prima del nuovo termine per decidere il conto definitivo da presentare a ogni proprietario, e nessuna regola stabilisce a chiare lettere le modalità di calcolo dell`acconto.
In una delle prime versioni del decreto fiscale era spuntata l`idea di far pagare l`acconto sullabase delle aliquote di base previste a livello nazionale (4 per mille per l`abitazione principale e 7,6 per mille `per gli altri immobili), ma forse per evitare troppi problemi di liquidità non è sopravvissuta nel testo definitivo.
Gli emendamenti, comunque, risolvono qualche altro problema per i conti locali. Vengono esentati dalla «quota erariale» (cioè i150% dell`imposta calcolata ad aliquota di riferimento) «gli immobili posseduti dai Comuni (e) siti sul proprio territorio», eliminando così il paradosso del sindaco chiamato a pagare l`imposta municipale allo Stato.
Con la stessa regola, viene cancellata la quota erariale anche per gli alloggi Iacp e per quelli delle cooperative a proprietà indivisa, evitando così di far gravare doppiamente sui Comuni il peso del trattamento fiscale agevolato riservato a questi immobili.
In fatto di Imu, però, nessun pasto è gratis, e le novità costano ai Comuni un taglio ulteriore al fondo di riequilibrio per 235 milioni nel 2012 e 164,05 milioni nel 2013, oltre all`inasprimento delle sanzioni per gli enti che non rispettano il Patto: il taglio al loro fondo sarà pari all`entità dello sforamento, perché viene cancellato il tetto che impediva sforbiciate superiori al 3% delle entrate. Slitta a131 ottobre, infine, il termine per fissare le regole del patto regionali zzato.
IMU e case date in usufrutto gratuito al figlio
RispondiEliminaCon la vecchia ICI la casa concessa in usufrutto gratuito al figlio che la abitava come prima casa godeva di agevolazioni, ora invece con l'IMU risulta seconda casa e basta. Ma no potrebbe essere considerata come sfitta visto che non porta nessun reddito al proprietario. Ci potrebbero essere agevolazioni? Nessuno ne parla. Grazie