Ricevo e pubblico.
Facciamo chiarezza su alcuni interventi dell'amministrazione comunale di Gallicano in merito alle recenti sentenze del TAR della Toscana che hanno accolto i ricorsi presentati da due aziende di Gallicano annullando l’autorizzazione concessa alla ditta Feu de Bois srl per la realizzazione di una centrale a biomasse in località Zinepri: l’amministrazione ha voluto stigmatizzare i comitati ed i 56 cittadini che avevano firmato un ricorso ‘ad adiuvandum ‘ cioè di sostegno ad uno dei due ricorrenti. Noi siamo associazioni ambientaliste di livello soltanto locale, la scelta di fare questo tipo di ricorso fu fatta per avere maggiori probabilità di essere ammessi a giudizio e decidemmo di appoggiare la ditta Venturi srl in quanto molte delle loro motivazioni per ricorrere erano coincidenti con le nostre, in particolare loro come noi ritengono prioritario un ambiente più salubre.
Nonostante che il TAR , per un motivo puramente formale, non ci abbia ammessi a giudizio il risultato delle due sentenze soddisfa appieno le nostre aspettative. Tra l’altro i giudici hanno condiviso con i ricorrenti l’idea che è mancata una necessaria valutazione su vari effetti tra cui anche quelli ambientali, sociali e sulla salute umana ed è stato questo uno dei motivi più importanti che hanno portato i giudici ad annullare l’autorizzazione per la centrale a biomasse.
Infatti nella sentenza i giudici scrivono: “... non risulta che tale valutazione integrata sia stata compiuta dalle amministrazioni procedenti e ciò appare di particolare momento ai fini dello scrutinio di legittimità del provvedimento avversato…” . Queste sentenze in effetti sono nel pieno interesse di tutta quanta la collettività e assolutamente non soltanto per gli interessi di pochi, infatti viene tutelato il diritto di tutti di vivere in un ambiente più salubre di quanto sarebbe se venisse realizzata la citata centrale a biomasse; ricordiamo infatti che essa brucerebbe circa 18.000 tonnellate l'anno di legname in più rispetto ad ora, che il fumo di legna è classificato come cancerogeno possibile per l’uomo e che con il teleriscaldamento si spengerebbero soltanto circa 300 impianti di riscaldamento prevalentemente a metano che è il meno inquinante di tutti i combustibili; non ultimo ricordiamo che nelle vicinanze del luogo dove vorrebbero realizzare questo impianto non solo risiedono numerose famiglie, ma c’è anche la nuova cittadella scolastica con la presenza costante di centinaia di alunni. Come sappiamo dallo studio del Prof. Biggeri nonché da statistiche varie il nostro territorio è già sofferente per eccessi di mortalità e di malattie, non si devono aggiungere altre fonti di inquinamento! Inoltre va tenuto conto del fatto che il citato impianto a biomasse verrebbe collocato in una zona da molto tempo degradata per la presenza ricorrente di puzze pestilenziali insopportabili che ammorbano l’aria creando fortissimi disagi e decisamente peggiorando la qualità della vita di chi è costretto a subirle perché in quella zona ci lavora o ci abita. Ricordiamo ai cittadini che la centrale a biomasse di Calenzano da 6,5 MW termici ( di poco più grande di quella che vorrebbero realizzare a Gallicano da 5,9 MW termici) da notizie di stampa dichiara soli 6 addetti. Quattro milioni di euro di denaro pubblico sono davvero tanti!
Possibile che non si riesca a trovare qualche ditta privata in grado con questa ingente somma di creare altri tipi di attività meno inquinanti di una centrale a biomasse e con un numero maggiore di posti di lavoro, producendo qualcosa di veramente utile per la collettività!
Comitato Ambiente e Salute di Gallicano
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