La recente trasmissione Mistero, con un servizio sulle miniere del Trimpello di Fornovolasco e la partecipazione di alcuni membri della nostra associazione, ci ha donato, nel bene e nel male, qualche giorno di focus mediatico.
Senza dubbio le esigenze di copione e lo spirito della trasmissione hanno portato ad esagerare e caricare oltre misura alcuni aspetti; tuttavia per alcuni giorni c’è stata un’attenzione particolare sulle Miniere e sulla Chiesaccia; per quest’ultima speriamo semmai che qualcuno si decida a mettere in atto gli opportuni interventi di recupero, altrimenti tra qualche anno non rimarranno nemmeno i ruderi.
La Chiesaccia |
La nostra associazione, come insito nel nome che ci siamo dati (il Buffardello è il folletto della Garfagnana), ha dedicato fin dalla nascita molte energie allo studio ed all’approfondimento delle leggende nella tradizione popolare.
In questo senso riteniamo opportuno fare alcune precisazioni. In riferimento alla leggenda della Chiesaccia, si precisa che nella tradizione popolare locale si parla al massimo di monaci che depredavano i viandanti, sicuramente non di cannibalismo, fenomeno riferito semmai in alcune storie dell’Appennino Tosco Emiliano.
Alcune considerazioni merita anche la leggenda relativa al crollo di una miniera, con relativa sepoltura dei minatori, che sarebbe avvenuta alcuni secoli fa; il fatto, secondo la leggenda popolare, sarebbe avvenuto nella miniera del Balzone (attualmente è conosciuto come Balzone una cascata d’acqua lungo il Canale delle Randine, affluente di dx della Turrite di Gallicano).
Premesso che si tratta di una leggenda, non si può tuttavia escludere che essa trovi spunto in qualche avvenimento realmente accaduto; del resto in una zona mineraria ed in circa 700 anni di attività, non è escluso, anche se documenti storici non ve ne sono, che qualche incidente si sia realmente verificato. Da parte nostra abbiamo fatto diverse ricerche nella zona del Balzone e nelle vicine Capraie, area dove da fonti documentarie risulta vi sia stata un’estrazione mineraria, seppur di secondaria importanza, probabilmente nel periodo compreso tra 1400 e 1700; al momento non siamo riusciti a trovare alcuna galleria mineraria in tale zona, dove comunque le molte frane verificatesi, anche in tempi recenti, potrebbero avere coperto ogni ingresso. Nulla toglie che eventuali incidenti siano avvenuti proprio nelle miniere delle Buge del Trimpello. Proprio alcuni mesi fa siamo entrati in possesso di un rilievo sommario delle miniere risalente al 1710, dove si nota una galleria che metteva in collegamento la Galleria 4 e la Y, tale collegamento oggi non esiste più, probabilmente per una frana avvenuta successivamente al 1710.
In conclusione: la differenza tra “tradizione popolare” e “fantasy” è abissale.
Per maggiori informazioni visita il sito del Buffardello.
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