I Comitati Ambiente e Salute della Valle del Serchio intervengono nuovamente sulla questione dei due grossi impianti a biomasse di Fornoli e di Gallicano per informare che la Regione Toscana, attraverso la Fidi Toscana, detiene una cospicua quota della cooperativa agricola T.U.A. (Terra Uomini Ambiente) che a sua volta ha una importante partecipazione in Feu de Bois, la ditta che vuole realizzare l’impianto a biomasse di Gallicano, e un ruolo di primaria importanza come partner della società che dovrebbe gestire il grosso impianto di combustione a biomasse dell’Alce a Fornoli.
Colpisce negativamente il fatto che la Regione Toscana scriva gli indirizzi energetici e poi sia la prima a dare il cattivo esempio approvando impianti in contrasto con quegli stessi indirizzi.
Il PIER (Piano di Indirizzo Energetico della Regione Toscana) 2008 fornisce indicazioni relative alle dimensioni degli impianti a biomasse da realizzare sul territorio regionale, con lo scopo di assicurarne la sostenibilità. I Comitati non possono fare a meno di notare che nel PIER 2008 il dimensionamento ottimale degli impianti a biomasse viene indicato dalla Regione come compreso tra 0,8 e 1,5 MW termici, estendibili a 3 MW termici in caso di impianti di cogenerazione, mentre poi nella pratica si sono già autorizzati a Gallicano un impianto a biomasse da 5,9 MW termici, praticamente il doppio del massimo indicato nel Piano Regionale, e a Fornoli di Bagni di Lucca addirittura un impianto da 48,5 MW termici, ovvero ben 16 volte più grande di quanto previsto negli indirizzi regionali! Perché sono stati autorizzati? La sostenibilità richiede dimensioni più ridotte, altrimenti l’inquinamento diventa davvero intollerabile. Se i numerosi ricorsi al TAR che i cittadini e le aziende produttive del nostro territorio hanno intentato per cercare di bloccare lo scempio non avranno esiti positivi (annullando le autorizzazioni rilasciate) si arriverà alle paventate conseguenze di inquinare sempre di più un territorio che ha già abbastanza sofferto in tal senso. Ricordiamo che la combustione del legno, dopo il carbone, è quella che produce più polveri e la maggior parte delle particelle prodotte ha un diametro compreso tra 0,030 e 0,3 micron, nanopolveri che nessun filtro può trattenere. Va anche ricordato che recentemente lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato il fumo di legna tra i possibili cancerogeni per l’uomo.
Per produrre energia elettrica i grossi impianti a biomasse di Gallicano e Fornoli funzionerebbero giorno e notte, inverno ed anche estate, bruciando quantitativi di legna elevatissimi. Per darne un’idea raffrontiamo i consumi di legna rispettivamente degli impianti a biomasse di Gallicano (18.000 tonnellate di legno l’anno) e di Fornoli (150.000 tonnellate l’anno) con quelli delle utenze civili e domestiche rispettivamente del comune di Gallicano (complessivamente 2000 t/a di legno) e del comune di Bagni di Lucca (complessivamente 4900 t/a di legno). In due sole località, Gallicano e Fornoli, verrebbe bruciato un quantitativo di legno (168.000 t/a) quasi doppio di quello che viene bruciato da tutte le utenze domestiche e civili presenti in tutto il territorio della provincia di Lucca (Garfagnana, Piana e Versilia) pari a circa 88.000 t/a di legno!
Ci sono vari studi scientifici che forniscono dati sulla disponibilità di legname nella Regione Toscana, ad esempio, una delle ricerche più recenti, affidata da ENEA all’Università della Tuscia, fornisce dati sulla “disponibilità di biomasse forestali per scopi energetici nelle Province della Toscana”: per la provincia di Lucca la produttività annua sostenibile accessibile di biomasse forestali per scopi energetici è pari solo a circa 27.000 tonnellate. Nel progetto dell’Alce dichiarano che si approvvigioneranno in quattro province: Lucca, Pisa, Pistoia, Livorno. Ebbene, nello studio citato poc’anzi la produttività annua sostenibile accessibile di biomasse forestali per scopi energetici in queste quattro province in totale è di 95.185 tonnellate, di gran lunga inferiore alle necessità complessive anche della sola Alce! E non dimentichiamo i numerosi piccoli impianti a biomasse già attivi su questi territori e il fatto che è in atto una corsa per realizzarne di nuovi, visti gli incentivi e i lauti finanziamenti di cui potranno beneficiare.
Di tutto questo la Regione Toscana non ha voluto tenere conto, come era invece doveroso.
Comitati Ambiente e Salute di Barga e Coreglia, Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca, Diecimo, Fornoli, Gallicano.
Nessun commento:
Posta un commento