Il matrimonio ha anche un non indifferente valore economico. Reddito da lavoro e disoccupazione, spese per la gestione e la ristrutturazione di una casa, aiuti alla famiglia, imponibile fiscale. Nel nostro Paese essere sposati - o in certi casi anche solo separati - spesso è una scelta molto più conveniente di una semplice convivenza. Quando si ha a che fare col fisco essere ufficialmente legati a una persona, infatti, può facilitare le cose. E non di poco.
Coppie: il carico fiscaleTutti conosciamo le ricadute negative sull’occupazione della recente crisi finanziaria internazionale.
E sono parecchie le famiglie italiane che oggi sono costrette, per cause di forza maggiore, a vivere con un solo stipendio. In questo caso, essere sposati oppure vivere da conviventi, almeno fiscalmente parlando, fa la differenza. A essere avvantaggiate sono le coppie sposate, mentre per i conviventi diventa tutto più difficile. Prendiamo, per esempio, il concetto di “essere a carico fiscalmente” di qualcuno: quando a lavorare, all’interno della coppia, è solo uno dei due, il concetto di essere “fiscalmente a carico dell’altro” si applica solamente nei confronti dei familiari e dell’altro coniuge, di fatto discriminando i conviventi.
E sono parecchie le famiglie italiane che oggi sono costrette, per cause di forza maggiore, a vivere con un solo stipendio. In questo caso, essere sposati oppure vivere da conviventi, almeno fiscalmente parlando, fa la differenza. A essere avvantaggiate sono le coppie sposate, mentre per i conviventi diventa tutto più difficile. Prendiamo, per esempio, il concetto di “essere a carico fiscalmente” di qualcuno: quando a lavorare, all’interno della coppia, è solo uno dei due, il concetto di essere “fiscalmente a carico dell’altro” si applica solamente nei confronti dei familiari e dell’altro coniuge, di fatto discriminando i conviventi.
Detrazioni fiscali solo per chi è sposatoIl lavoratore può dichiarare a proprio carico il coniuge disoccupato e ottenere le detrazioni fiscali che gli sono riconosciute direttamente sulla busta paga oppure sulla pensione e che riducono l’imposta finale dovuta in base al reddito percepito (per un massimo di poco più di 700 euro l’anno per i redditi più bassi, mentre la detrazione si annulla per i redditi superiori a 80.000 euro annui).
Nulla è invece previsto per le cosiddette “coppie di fatto”. Queste ultime sono svantaggiate anche nei confronti delle coppie separate: se infatti per la separazione entra in gioco l’eventuale assegno di mantenimento del coniuge, per la convivenza non esistono forme di tutela, il che - specialmente in questo periodo - rende più difficoltosa la situazione in cui si può trovare una famiglia nella quale a lavorare è solamente una persona.
Nulla è invece previsto per le cosiddette “coppie di fatto”. Queste ultime sono svantaggiate anche nei confronti delle coppie separate: se infatti per la separazione entra in gioco l’eventuale assegno di mantenimento del coniuge, per la convivenza non esistono forme di tutela, il che - specialmente in questo periodo - rende più difficoltosa la situazione in cui si può trovare una famiglia nella quale a lavorare è solamente una persona.
Fonte: Soldi & Diritti
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