sabato 8 gennaio 2011

Wifi, quando navigare fuori casa è un salasso


Sono ancora rari i luoghi pubblici in cui è possibile collegarsi a internet gratuitamente. Il risultato è che il prezzo per navigare fuori casa non accenna a diminuire. Anzi, nel caso degli hotspot le tariffe sono addirittura aumentate: fino a 6,50 euro per un'ora di connessione.

La legge Pisanu va in pensione
Grazie al decreto Milleproroghe, nel 2011 non ci sarà più bisogno di previa identificazione per chi si connette a un hot spot pubblico né di presentare un documento d'identità o di autenticarsi via sms quando si accede a un'area wifi messa a disposizione del pubblico; vengono abrogati infatti i comma 4 e 5 dell'articolo 7 del Decreto Pisanu, mentre viene prorogato ancora per un anno l'obbligo di richiesta di licenza per gli "internet point", ma solo per quei soggetti che esercitano in modo prevalente tale attività di messa a disposizione del pubblico di risorse di connettività.

Ancora un sogno il wifi pubblico
In Italia fino ad ora internet senza fili e gratis per tutti è stato solo un miraggio. Si è fatto un gran parlare di wifi libero e c'è dunque da sperare che questa liberalizzazione a lungo attesa e fortemente sollecitata da Altroconsumo possa consentire di sbloccare la posizione di rendita sulla quale si sono posizionate con prezzi molto elevati le compagnie operanti nel settore. Beninteso, il wifi libero non significa necessariamente wifi gratis ma certo lo sviluppo di reti wireless municipali potrebbe avere un effetto calmieratore realizzando, almeno in parte, il sogno di rendere più democratico l'accesso ad internet. Per il momento, infatti, complice la burocrazia finora imposta dal Decreto Pisanu, rimangono pochi gli esempi pubblici di reti wifi se si fa eccezione per quella avviata dalla Provinicia di Roma e poche altre. Anche per quanto concerne le attivazioni di reti wifi a disposizione dei clienti di bar, pub, fast food e ristoranti, a seguito della liberalizzazione, si potrebbe assistere finalmente ad un vero e proprio boom con effetti benefici per i cittadini e l'innovazione. Trenitalia, solo a fini promozionali, ha da qualche giorno reso disponibile l'accesso a internet gratuito sui treni Frecciarossa della tratta Torino-Milano-Roma-Napoli, ma non ha ancora fatto sapere quanto costerà il servizio alla fine della promozione e, a dire il vero, già sono molte le segnalazioni di disservizio e malfunzionamento. Per il resto, collegarsi a internet senza fili può trasformarsi in un salasso, perché le tariffe dei principali operatori sul mercato dei wifi sono carissime, soprattutto se si utilizza la rete degli hotspot (area in cui un provider consente la navigazione web senza fili), quelli che si trovano in genere in aeroporti, fiere, alberghi, impianti sportivi e simili.

Da 3 euro a 6,60 per ogni ora di connessione (tramite hotspot)
I principali operatori presenti sul mercato del wifi con una propria rete di hotspot sono tre: Telecom Italia, Vodafone e Linkem. Per utilizzare quest'ultimo è necessario avere un account di accesso al servizio (username e password), che è a tempo: ha validità dal primo log-in effettuato con successo dall'utente, indipendentemente dagli effettivi minuti di connessione pagati. Linkem ha anche una modalità di accesso prepagata: in questo caso l'account è valido per le effettive ore di utilizzo del servizio, indipendentemente dalle sessioni. Quanto costa la connessione wifi tramite hotspot? Le tre compagnie prevedono tante soluzioni tariffarie e pacchetti diversi, a seconda del tempo di utilizzo. Per esempio Telecom utilizza la soluzione delle carte prepagate in quattro formati: 1 ora (3 euro), 5 ore (5 euro), 24 ore (15 euro), 7 giorni (40 euro). Linkem ha i costi più alti: 6,50 euro all'ora. Un pacchetto di 10 ore "effettive" costa 25 euro, mentre per quello di 25 ore si spendono 50 euro.
Un'ora di connessione tramite hotspot con Vodafone costa 6 euro, per la precisione si pagano 3 euro anticipati per sessioni della durata di 30 minuti l'una.
Si tratta di costi molti elevati e stupisce che siano rimasti invariati da tre anni a questa parte. Anzi nel caso di Vodafone si è passati da 4,80 del 2007 ai 6 euro di oggi.
Il costo eccessivo degli hotspot rende questa modalità di connessione adatta per chi fa un uso occasionale di internet fuori casa. Convengono per esempio per chi ha la necessità di navigare durante le trasferte di lavoro oppure per i turisti che hanno bisogno di informazioni sul luogo che stanno visitando, tanto più se sono stranieri e non possono attivare le tariffe dei gestori mobili italiani.

I prezzi scendono con la connessione da rete telefonica
Siccome gli hotspot sono ancora pochi, quando si ha la necessita di accedere ad internet mentre si è fuori casa, la modalità più usata è tuttavia la connessione da rete telefonica mobile, sottoscrivendo un contratto con uno dei gestori che opera in questo mercato. Il costo dei contratti è sicuramente più economico rispetto a quelli degli hotspot. Per esempio Tim permette di navigare 40 ore in un mese con 9 euro, mentre con Wind allo stesso prezzo (tariffa Mega Ore) le ore diventano 50. Se la connessione da rete telefonica mobile è praticamente possibile ovunque, la velocità di questo tipo connessione lascia a desiderare. Al contrario gli hotspot garantiscono una velocità maggiore e più costante.

Fonte: Altroconsumo

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