La politica dei rifiuti fa infuriare il dibattito. Dopo il botta e risposta tra il sindaco Gaddo Gaddi e l’assessore provinciale Maura Cavallaro, interviene il comitato “Io mi rifiuto”:
«Vogliamo ricordare semplicemente il programma elettorale di Gaddi dove si parla di raccolta differenziata, servizio porta a porta, informazione ai cittadini, riduzione dei rifiuti alla fonte, dismissione e riqualificazione dell’attuale struttura di incenerimento, in un impianto per la produzione di energia termica ed elettrica con l’utilizzo delle biomasse legnose vergini della Valle - cita uno dei responsabili -. Eppure, l’inceneritore è fermo ormai da sei mesi e i cittadini vorrebbero almeno sapere i motivi ufficiali della chiusura. Invece, mentre su questo tutti tacciono, Se.Ver.A. propone addirittura di potenziare l’inceneritore portandolo a 35mila tonnellate annue, per bruciare a Castelnuovo i rifiuti provenienti da chissà dove».
La raccolta porta a porta, prosegue il comitato, «è ancora confinata alla località di Torrite, con disappunto della popolazione che si sente presa in giro e che vede il proprio sforzo vano ed inutile. E Se.Ver.A., mentre scarica la propria gestione fallimentare sui cittadini, affossa di fatto la raccolta differenziata, che ha pubblicizzato con volantini, slogan e libricini nelle scuole.
Ora che i nodi stanno venendo al pettine, cosa fa Se.Ver.A.? Annuncia che ci sono solo due possibilità: o aumentare ancora le tariffe o accettare un mega-inceneritore. Infischiandosene delle esigenze ambientali e della stessa immagine turistica della Garfagnana, fregandosene dello stesso piano provinciale che prevede la chiusura dell’impianto, prendendo in giro la popolazione di Castelnuovo e di tutta la Valle, la proposta che viene fatta è un ricatto bello e buono. E chi finanzierebbe l’investimento previsto di 24 milioni di euro? Non viene detto chiaramente, ma si parla di un privato. Se questo progetto andasse in porto avremmo dunque la privatizzazione dello smaltimento dei rifiuti, e le esigenze sociali ed ambientali verrebbero sacrificate alla logica del profitto. Al tempo stesso, visto come vanno le cose nel nostro paese, si troverebbe senz’altro il modo di aumentare ulteriormente le bollette per foraggiare una simile follia.
Questo progetto va respinto. È inaccettabile che si dica che ci sono soltanto due possibilità. E la scelta di puntare sulla differenziazione dei rifiuti, da tutti accettata a parole, dove è andata a finire? Il sindaco di Castelnuovo, davanti ad un progetto che contraddice in toto il proprio programma elettorale, sa solo dichiararsi “perplesso”. Di fronte a certe scelte ci si deve pronunciare chiaramente, senza trincerarsi dietro al solito scaricabarile. Noi ci schieriamo. Il movimento di protesta che si è sviluppato nell’ultimo anno a Castelnuovo, ha messo al centro tre obiettivi: la riduzione delle bollette, l’estensione della raccolta differenziata, la chiusura dell’inceneritore. E su questa linea intendiamo proseguire. Se l’amministrazione comunale e gli altri enti interessati vorranno avallare il mega-inceneritore, che sappiano da subito che troveranno sulla loro strada una forte opposizione popolare».
Il gruppo consiliare “Gallicano c’è” «ritiene grave la situazione del gruppo Se.Ver.A. Le due proposte del cda Severa sono inaccettabili perché prevedono o un nuovo adeguamento dell’attuale impianto a spese dei Comuni e quindi dei cittadini o l’ingresso di un socio privato a condizione che si accetti un potenziamento dell’impianto di incenerimento».
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