Tre giorni da trascorrere fra oasi naturali, ponti sospesi, paesi "fantasma" e suggestivi borghi medievali.
Lunghe passeggiate in boschi ombrosi al riparo da qualsiasi suono che non sia quello di decine di volatili diversi e di ruscelli, borghi medievali da esplorare, una cucina ricca a base di farro, farina di castagna, funghi e formaggi, strade tortuose da percorrere fra costoni di roccia sporgenti e panorami mozzafiato, baciati dal sole e dal verde: è solo un assaggio di tutto quello che può offrire un week end in Garfagnana.
Solcata dal fiume Serchio, è la porzione di Toscana gelosamente custodita fra le Alpi Apuane e l'Appennino tosco-emiliano, a circa 40 chilometri da Lucca. Lontana dal verde morbido delle colline della Val d'Orcia, la Garfagnana è dimora di vallate, alture e fitti boschi e di paesi con una storia più o meno misteriosa, ma tutta da scoprire. Un fine settimana fra primavera ed estate può essere l'ideale per rigenerare mente e corpo e per dedicarsi all'esplorazione di alcune delle località più o meno note di questo verde scrigno toscano.
Venerdì pomeriggio. Una prima tappa, lungo la strada che da Lucca porta in Garfagnana, potrebbe essere quella di Borgo a Mozzano con sosta obbligata alla sua principale attrazione: il ponte della Maddalena, meglio conosciuto come Ponte del Diavolo. Cinque arcate simmetriche che si riflettono sul fiume Serchio, esempio di ingegneria medievale voluto probabilmente dalla contessa Matilde di Canossa. Edificato nel XII secolo, è oggi percorribile a piedi.
Proseguendo verso Nord merita una sosta Castelvecchio Pascoli, frazione del comune di Barga, dove è possibile visitare la villa di campagna dei Cardosi-Carrara in cui Giovanni Pascoli visse dal 1895 al 1912, anno della sua morte. La residenza ha subito nel tempo numerosi restauri senza perdere però le sue caratteristiche: l'edificio conserva la struttura, gli arredi, la disposizione degli spazi che aveva al momento della morte del poeta, il cui ricordo vive sia attraverso gli oggetti modesti e familiari della cucina, sia attraverso le tre scrivanie che, nella medesima stanza, accoglievano le creazioni in poesia italiana, latina e la stesura dei saggi danteschi. Annessa alla villa sorge la cappella dove Pascoli è sepolto.
Proprio dalla terrazza dell'abitazione del poeta si ha una splendida vista sulla tappa successiva dell'itinerario in Garfagnana: Barga , fra i borghi più eleganti della Valle del Serchio. Nella parte nuova sorgono numerose ville caratterizzate dallo stile liberty, mentre il centro storico conserva intatto l'impianto urbanistico medievale ed ospita alcuni palazzi rinascimentali. Salendo su per vicoli e piazzette si raggiunge il duomo romanico, alla sommità del colle, che domina la valle del Serchio ed offre un panorama senza pari. Da qui è possibile intravedere, se non c'è foschia, il Monte Forato, un arco naturale ciclopico perfetto che collega due vette situate lungo il crinale che separa la Versilia dalla Garfagnana. Da visitare anche il Castello e la Chiesa del SS. Crocifisso.
La giornata di sabato può cominciare con un'escursione al Lago di Vagli, il maggiore bacino artificiale della Toscana, in cui confluiscono le acque del fiume Edron, affluente del Serchio. Oltre ad offrire una vista di indiscutibile bellezza circondato dalle montagne circostanti, il lago nasconde il vero segreto: nelle sue profondità racchiude il “paese fantasma” di Fabbriche di Careggine. Il piccolo borgo è invisibile perché emerge soltanto quando il bacino idroelettrico viene svuotato per i lavori di manutenzione della diga, evento che aveva più o meno cadenza decennale, anche se è dal 1994 che non si verifica. Nemmeno la gente del luogo sa con precisione quando il lago verrà svuotato un'altra volta; soltanto Enel, proprietaria della diga, potrà svelare il mistero. Quello che affiora, e che sembra sospeso sulle acque del lago, è invece il borgo di Vagli Sotto, con le sue tipiche case di pietra e la chiesa romanica di Sant'Agostino. A sei chilometri da Vagli Sotto si può visitare l'Oasi naturale Lipu di Campocatino, a mille metri d'altezza, una conca modellata da un antico ghiacciaio sospeso e sovrastata dalle pareti vertiginose del monte Roccandagia. Da qui, a mezz'ora di cammino, si raggiunge l'eremo di San Viano, costruito in una cavità naturale di una parete rocciosa.
Si riprende l'auto e si torna fra i tornanti e le vie tortuose circondate da roccia, piccole correnti d'acqua che scorrono dalle pareti alternati a fitta vegetazione alla scoperta di una perla poco conosciuta e sicuramente solitaria: Isola Santa. Di recente valorizzato grazie a un progetto di ristrutturazione di alcune famiglie del luogo, il minuscolo borgo si trova ai piedi dei monti e su un delizioso lago dove poter pescare o fermarsi per un pic-nic sul prato. Alcune delle antiche case sono state ristrutturate e sono disponibili per periodi di villeggiatura di famiglie e gruppi.
Si lasciano le strade poco battute di Isola Santa in direzione Vergemoli, alla volta della Grotta del Vento , tra le principali attrazioni della Garfagnana. Il percorso in auto è già abbastanza avvincente, ma una volta entrati nella grotta lo spettacolo è disarmante. Aperta al pubblico dal 1967, si tratta dell'unica grotta turistica europea che offre la possibilità di scegliere fra tre diversi itinerari di visita, compresi i percorsi “avventura”, disponibili solo su prenotazione con una guida speleologica e con tratti in parete, con corde e scale a pioli. Per la sua varietà di aspetti la grotta è una vera e propria enciclopedia del mondo sotterraneo con gallerie, saloni, pozzi dove poter ammirare le concrezioni calcaree ma anche fiumi e piccoli laghi. La temperatura costante all'interno è di circa dieci gradi, mentre il nome deriva dalla forte corrente d'aria che la percorre, dovuta alla presenza di due imbocchi a quote diverse. Durante le visite la corrente viene quasi completamente bloccata attraverso la chiusura di una porta blindata.
Se non si è stanchi, lungo la strada di ritorno dalla Grotta del Vento si può fare ancora una sosta: all'Eremo di Calomini (a quattro chilometri da Gallicano). A strampiombo sulla montagna, è un monastero con facciata settecentesca che ospita due chiese, le celle dei frati e la cucina. I sotterranei sono stati scavati a colpi di scalpello da frati e fedeli a partire dal VII secolo. È possibile anche pernottare nella foresteria, composta da otto camere in parte scavate nella roccia, mentre al piano inferiore c'è un ristorante, anch'esso addossato alla parete rocciosa. Non esiste un orario preciso per la visita dell'eremo, per essere certi di poterlo vedere anche all'interno conviene mettersi d'accordo col responsabile per telefono (0583 767003) o chiedere informazioni al vicino ristorante (0583 767041-20, e-mail: eremocal@tin.it).
Domenica all'insegna del relax e della natura in direzione dell'affascinante Parco dell'Orecchiella , compreso fra i comuni di Piazza al Serchio, San Romano, Sillano e Villa Collemandina. È un'area protetta dal Corpo Forestale dello Stato composta da imponenti foreste di faggio, castagno ed abeti ancora oggi popolate da numerose specie di animali selvatici come il lupo appenninico, cervi, mufloni e cinghiali. Nei cieli volano numerosi rapaci come il falco e l'aquila reale. Per raggiungerlo, il percorso più semplice è quello da Villa Collemandina, proseguendo per Corfino: si attraversano zone di eccezionale bellezza, un piccolo assaggio di quello che si troverà nel parco. L'area è molto vasta, comprende aree per pic nic, un ristorante, il centro visitatori, musei, diversi sentieri e anche giardini in cui osservare orsi bruni, cervi, cerbiatti e mufloni.
Il parco dell'Orecchiella è ideale per trascorrervi l'intera giornata, altrimenti si può scegliere di dedicare il pomeriggio alla visita di qualche altra località nei dintorni. Come la fortezza delle Verrucole , che comprende alcune delle vestigia medievali più importanti della zona e che dai suoi 600 metri offre una vista su tutta la vallata e sulle Alpi Apuane. Oppure Sillico , frazione di Pieve Fosciana, un tempo dimora dei briganti della zona. Merita sicuramente qualche ora anche Castiglione di Garfagnana , caratterizzato da una cinta muraria e da una fortezza di epoca medievale ottimamente conservate.
Fonte: ansa.it
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