Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana, nella sua versione più intimista e riflessiva, come nella ballata “Figlio Impastato d’amore”, dedicata alla memoria di Peppino Impastato, il giovane ucciso dalla mafia a Cinisi, ricordato dal celebre film “I cento passi”; i ritmi mediterranei e le tarantelle de “Il satiro danzante”, la canzone che ha ispirato l’album; e, infine, i motivi blues della canzone “Nino, tu che dormi con il cane”, dedicata ai senza tetto.
Un album non facile, che richiede un ascolto attento, un lavoro che, partendo dall’ispirazione della danza del satiro, affronta importanti tematiche sociali, dalla mafia ai viaggi della speranza degli immigrati alla situazione dei barboni nelle grandi metropoli. Azzaro dimostra una grande sensibilità, testimoniata dal fatto di aver dedicato il suo album al maresciallo Giuliano Guazzelli, vittima della mafia, ex collaboratore di altri importanti personaggi dell’antimafia, tragicamente stroncati dai colpi della barbarie di “cosa nostra”, come il generale Dalla Chiesa, il colonnello Russo e il giudice Livatino, il cosiddetto “giudice ragazzino”. L’album, come detto, è stato ispirato dal fascino di un’opera d’arte, il satiro danzante, trovata dai pescatori di Mazara del Vallo, in fondo al mare. Il cantautore siciliano ha immaginato il satiro addormentato negli abissi marini, poi il vento capace di svegliarlo e dunque spingerlo a risalire verso la superficie e a poggiare il suo piede nudo sulla terra di Mazara.
Il vento è centrale nella canzone che guida l’album, un vento che si confonde con lo stesso satiro e che soffia sulla Sicilia il suo carico di cultura, pace e libertà. E il vento si sente, all’interno di questa canzone, che parte lentamente e poi prende vigore, energia, suscitando, attraverso il coro dei pescatori, la sensazione di vedere il loro lavoro, la loro millenaria fatica, la storia della Sicilia, le sue radici classiche (marcate da una doppia voce che pronuncia alcune frasi di Euripide). Particolarmente apprezzabile la canzone su Peppino Impastato, anch’essa capace di fornire immagini, di disegnare uno scenario. Si può, dunque, dire che si tratti di un disco “visivo”, di una musica fatta di immagini.
Un opera particolare e degna di interesse, realizzata da un cantautore emergente che usa la musica per testimoniare il suo impegno o semplicemente per comunicare quello che sente: l’amore per la sua terra unito alla speranza di un futuro migliore, fatto di libertà e di fratellanza. Un buon lavoro, con ottimi contenuti, che abbiamo voluto promuovere con grande piacere. Inoltre, Azzaro ha un altro merito: offre la possibilità di ascoltare gratuitamente le sue canzoni direttamente sul suo sito http://www.salvatoreazzaro.it/. Vi invitiamo a visitarlo. Buon ascolto.
Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte
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Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana, nella sua versione più intimista e riflessiva, come nella ballata “Figlio Impastato d’amore”, dedicata alla memoria di Peppino Impastato, il giovane ucciso dalla mafia a Cinisi, ricordato dal celebre film “I cento passi”; i ritmi mediterranei e le tarantelle de “Il satiro danzante”, la canzone che ha ispirato l’album; e, infine, i motivi blues della canzone “Nino, tu che dormi con il cane”, dedicata ai senza tetto.
Un album non facile, che richiede un ascolto attento, un lavoro che, partendo dall’ispirazione della danza del satiro, affronta importanti tematiche sociali, dalla mafia ai viaggi della speranza degli immigrati alla situazione dei barboni nelle grandi metropoli. Azzaro dimostra una grande sensibilità, testimoniata dal fatto di aver dedicato il suo album al maresciallo Giuliano Guazzelli, vittima della mafia, ex collaboratore di altri importanti personaggi dell’antimafia, tragicamente stroncati dai colpi della barbarie di “cosa nostra”, come il generale Dalla Chiesa, il colonnello Russo e il giudice Livatino, il cosiddetto “giudice ragazzino”. L’album, come detto, è stato ispirato dal fascino di un’opera d’arte, il satiro danzante, trovata dai pescatori di Mazara del Vallo, in fondo al mare. Il cantautore siciliano ha immaginato il satiro addormentato negli abissi marini, poi il vento capace di svegliarlo e dunque spingerlo a risalire verso la superficie e a poggiare il suo piede nudo sulla terra di Mazara.
Il vento è centrale nella canzone che guida l’album, un vento che si confonde con lo stesso satiro e che soffia sulla Sicilia il suo carico di cultura, pace e libertà. E il vento si sente, all’interno di questa canzone, che parte lentamente e poi prende vigore, energia, suscitando, attraverso il coro dei pescatori, la sensazione di vedere il loro lavoro, la loro millenaria fatica, la storia della Sicilia, le sue radici classiche (marcate da una doppia voce che pronuncia alcune frasi di Euripide). Particolarmente apprezzabile la canzone su Peppino Impastato, anch’essa capace di fornire immagini, di disegnare uno scenario. Si può, dunque, dire che si tratti di un disco “visivo”, di una musica fatta di immagini.
Un opera particolare e degna di interesse, realizzata da un cantautore emergente che usa la musica per testimoniare il suo impegno o semplicemente per comunicare quello che sente: l’amore per la sua terra unito alla speranza di un futuro migliore, fatto di libertà e di fratellanza. Un buon lavoro, con ottimi contenuti, che abbiamo voluto promuovere con grande piacere. Inoltre, Azzaro ha un altro merito: offre la possibilità di ascoltare gratuitamente le sue canzoni direttamente sul suo sito http://www.salvatoreazzaro.it/. Vi invitiamo a visitarlo. Buon ascolto.
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Ma.Pe.