Lo Scec, acronimo di “Solidarietà che cammina”, ha lo scopo di aumentare il potere di acquisto delle famiglie e di dare impulso all’economia locale. Il funzionamento è intuitivo. I Buoni Locali vengono stampati da Arcipelago SCEC e consegnati gratuitamente dal Comune alle famiglie (stabiliremo un criterio oggettivo) e queste potranno pagare con gli Scec una parte (10-20%) dei prezzi delle merci e dei servizi offerti dai negozi, imprese, professionisti, produttori agricoli e artigiani aderenti al circuito.
Effettuando quindi una spesa di 10 euro in un’azienda convenzionata che accetta il 20% del prezzo in Scec, al momento dell’acquisto alla cassa verrà riconosciuto un abbuono sul prezzo di 2 euro. Dunque, con soddisfazione per il proprio portafoglio si pagheranno 8 euro e 2 buoni e chi riceve gli Scec li riutilizzerà a sua volta per i suoi acquisti presso un’altra azienda aderente al circuito.Fiscalmente il buono locale è assimilabile ad un abbuono e come tale non concorre alla determinazione della base imponibile (il negoziante pagherà le tasse e le imposte su 8 euro effettivamente incassati – vedi esempio precedente). Pagando una piccola percentuale del prezzo in euro, inoltre, non si corre nemmeno il rischio di creare inflazione. Questo progetto è già praticato quotidianamente in molte città italiane e attualmente ci sono in circolazione oltre 500.000 Scec (dati 2008) per un giro di affari complessivo in espansione costante di oltre 2,5 milioni di euro legalmente “girati” in prodotti e servizi prodotti localmente. Dove è stato adottato lo Scec come moneta complementare le cose stanno andando meglio fin dalla prim’ora. Quanto più la base di utilizzatori sarà ampia tanto più potremo rivitalizzare l’economia legandola ai territori ed aiutandola, appunto, attraverso una moneta di proprietà dei cittadini.
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