Come tutti sapete l’attuale scuola elementare di Gallicano è stata acquistata dall’Usl2 Asl e sarà destinata a servizi distrettuali e ad attività a carattere zonale come la prevenzione, ausili e protesi e il servizio tossicodipendenze (Ser.T.).
I Ser.T. sono organi territoriali del Servizio Sanitario Nazionale che si occupano dei problemi legati alla tossicodipendenza. Gli utenti arrivano ai Ser.T. per vie diverse, alcuni si rivolgono ai Ser.T. volontariamente e in altri casi si tratta di persone condannate per piccoli reati alle quali, in quanto tossicodipendenti, viene riconosciuta la possibilità di entrare in un programma del Ser.T. e quindi evitare il carcere. Una volta concluso il processo e stabilita la pena ci sono 30 giorni di tempo per avviare una procedura di presa in carico del soggetto. Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci, metadone o buprenorfina e un programma psicosocioeducativo adeguato alla valutazione psicosociale del caso. Si può optare per la comunità terapeutica residenziale: il tossicodipendente entra nella comunità dove rimarrà per un certo periodo di tempo. Se il paziente è nelle condizioni di poter continuare a vivere a casa propria si sceglie la versione semiresidenziale con alcune limitazioni sugli orari. Tuttavia, quando oltre a poter tornare a casa, il soggetto ha un lavoro ed è in qualche modo inserito in un contesto sociale, ci si orienta verso l’affiancamento di un operatore che lo prende in carico e lo segue. Il ruolo dei medici e degli infermieri interessa la somministrazione dei farmaci, e la loro gestione. Sono presenti alla distribuzione delle dosi, effettuata tutte le mattine, e stabiliscono il dosaggio in base ai controlli settimanali delle urine: se l’esame risulta positivo significa che il dosaggio è troppo basso e quindi deve essere aumentato. L’obiettivo dell’uso di farmaci affiancato al programma psicosocioeducativo è scalare le dosi, così da ridurre progressivamente l’azione fino a zero. Si può anche decidere per l’affido del farmaco: si consegnano sette dosi sufficienti per sette giorni in modo che l’utente debba andare al Ser.T. solo per il controllo delle urine. In questo modo si evita di creare ostacoli per esempio nelle attività professionali del tossicodipendente.
Il personale infermieristico, tuttavia, svolge anche un lavoro di prevenzione, trasmettendo informazioni sulle malattie correlate al consumo di droga: per esempio, sull’uso corretto delle siringhe per evitare AIDS e epatite.
I programmi di recupero dei tossicodipendenti sono percorsi a lungo termine, nella migliore delle ipotesi durano 3–4 anni e possono prolungarsi fino a 10 anni se si presentano ricadute. La dismissione è in ogni caso preceduta da un periodo di monitoraggio di 6–12 mesi in cui si eseguono esami delle urine oppure, per evitare che il soggetto rientri in contatto con il Ser.T. si ricorre all’esame del capello che è in grado di conservare la storia di eventuali consumi di droghe avvenuti nei mesi precedenti.
Il Ser.T. quindi svolge un ruolo importante per il recupero dei tossicodipendenti. Quello però che non riesco a capire è perché il nostro Comune ha scelto di localizzare questo organo nel centro del paese. Non c’erano altre alternative?
I Ser.T. sono organi territoriali del Servizio Sanitario Nazionale che si occupano dei problemi legati alla tossicodipendenza. Gli utenti arrivano ai Ser.T. per vie diverse, alcuni si rivolgono ai Ser.T. volontariamente e in altri casi si tratta di persone condannate per piccoli reati alle quali, in quanto tossicodipendenti, viene riconosciuta la possibilità di entrare in un programma del Ser.T. e quindi evitare il carcere. Una volta concluso il processo e stabilita la pena ci sono 30 giorni di tempo per avviare una procedura di presa in carico del soggetto. Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci, metadone o buprenorfina e un programma psicosocioeducativo adeguato alla valutazione psicosociale del caso. Si può optare per la comunità terapeutica residenziale: il tossicodipendente entra nella comunità dove rimarrà per un certo periodo di tempo. Se il paziente è nelle condizioni di poter continuare a vivere a casa propria si sceglie la versione semiresidenziale con alcune limitazioni sugli orari. Tuttavia, quando oltre a poter tornare a casa, il soggetto ha un lavoro ed è in qualche modo inserito in un contesto sociale, ci si orienta verso l’affiancamento di un operatore che lo prende in carico e lo segue. Il ruolo dei medici e degli infermieri interessa la somministrazione dei farmaci, e la loro gestione. Sono presenti alla distribuzione delle dosi, effettuata tutte le mattine, e stabiliscono il dosaggio in base ai controlli settimanali delle urine: se l’esame risulta positivo significa che il dosaggio è troppo basso e quindi deve essere aumentato. L’obiettivo dell’uso di farmaci affiancato al programma psicosocioeducativo è scalare le dosi, così da ridurre progressivamente l’azione fino a zero. Si può anche decidere per l’affido del farmaco: si consegnano sette dosi sufficienti per sette giorni in modo che l’utente debba andare al Ser.T. solo per il controllo delle urine. In questo modo si evita di creare ostacoli per esempio nelle attività professionali del tossicodipendente.
Il personale infermieristico, tuttavia, svolge anche un lavoro di prevenzione, trasmettendo informazioni sulle malattie correlate al consumo di droga: per esempio, sull’uso corretto delle siringhe per evitare AIDS e epatite.
I programmi di recupero dei tossicodipendenti sono percorsi a lungo termine, nella migliore delle ipotesi durano 3–4 anni e possono prolungarsi fino a 10 anni se si presentano ricadute. La dismissione è in ogni caso preceduta da un periodo di monitoraggio di 6–12 mesi in cui si eseguono esami delle urine oppure, per evitare che il soggetto rientri in contatto con il Ser.T. si ricorre all’esame del capello che è in grado di conservare la storia di eventuali consumi di droghe avvenuti nei mesi precedenti.
Il Ser.T. quindi svolge un ruolo importante per il recupero dei tossicodipendenti. Quello però che non riesco a capire è perché il nostro Comune ha scelto di localizzare questo organo nel centro del paese. Non c’erano altre alternative?
Nessun commento:
Posta un commento