Una domenica "estiva" di ottobre sul Monte Procinto in compagnia di Maurizio, Massimo e Dino.
In attesa del video potete visualizzare le foto cliccando qui.
Il Procinto dal Callare di Matanna |
Inizio della ferrata |
Ferrata del Procinto |
Cima del Procinto |
Il Monte Croce dalla cima del Procinto |
Il gruppo delle Panie |
Il Monte Procinto |
Il Monte è situato nella parte meridionale della catena delle Alpi Apuane e si trova al centro dell'asse della dorsale principale; è vicinissimo al Monte Nona ed è compreso tra il Monte Matanna ed il Monte Pania della Croce.
La montagna è costituita di dolomia calcarea ed è piccola ma assai caratteristica poiché ha la singolare forma di un panettone, con le pareti perfettamente verticali e con la sommità leggermente convessa; è alto oltre 150 metri dalla base, tutto intorno alla quale si trova una cengia orizzontale chiamata la “cintura del Procinto”.
Tutte le vie di accesso alla vetta sono riservate agli alpinisti provetti, salvo una via ferrata a Sud che può essere percorsa ponendo la massima attenzione ed in sicurezza, con il minimo di nozioni alpinistiche. Vicine al Procinto, ma separate dalla Foce dei Bimbi, ci sono tre piccole guglie verticali, care agli arrampicatori, chiamate il Bimbo Fasciato, il Piccolo Procinto e la Bimba. Verso Sud, separato dal Monte Procinto dalla Foce del Procinto, c'è il Monte Nona, alto 1300 metri sul livello del mare; la sua parete Nord, rivolta verso il Procinto, è di dolomia calcarea ed è strapiombante anch’essa: anzi, in alcuni punti la cima forma un tetto che aggetta in fuori, oltre la linea verticale della parte inferiore della parete, di 17 metri.
Al Monte Procinto si può accedere dai prati del versante Sud del Monte Nona, presso l'Albergo Alto Matanna, raggiungibile in macchina da Lucca, per un sentiero che prima sale al passo del Callare del Matanna, poi scende fino alla base della parete verticale del Monte Nona, traversa alla base detta parete, raggiungendo infine la Cintura del Procinto; da lì un ponticello porta alla via ferrata dianzi menzionata.
Oppure, si può raggiungere il Procinto anche salendo dal paese di Stazzema, passando poi vicini al Rifugio del Club Alpino Italiano "Forte dei Marmi", immettendosi infine nel solito sentiero che traversa alla base la parete strapiombante del Nona.
Dalla cima del Procinto la vista spazia a 360 gradi, verso la Pania della Croce, la Pania Secca, il Monte Forato, la costa della Versilia settentrionale ed il mare, il Monte Nona ed il Monte Matanna.
Il Procinto, per la sua forma ardita a Panettone, con le pareti verticali e la base rotondeggiante, ha costituito per gli alpinisti una sfida fino dal XIX secolo. La prima volta è stato salito da boscaioli nel lontano 1848.
La montagna è costituita di dolomia calcarea ed è piccola ma assai caratteristica poiché ha la singolare forma di un panettone, con le pareti perfettamente verticali e con la sommità leggermente convessa; è alto oltre 150 metri dalla base, tutto intorno alla quale si trova una cengia orizzontale chiamata la “cintura del Procinto”.
Tutte le vie di accesso alla vetta sono riservate agli alpinisti provetti, salvo una via ferrata a Sud che può essere percorsa ponendo la massima attenzione ed in sicurezza, con il minimo di nozioni alpinistiche. Vicine al Procinto, ma separate dalla Foce dei Bimbi, ci sono tre piccole guglie verticali, care agli arrampicatori, chiamate il Bimbo Fasciato, il Piccolo Procinto e la Bimba. Verso Sud, separato dal Monte Procinto dalla Foce del Procinto, c'è il Monte Nona, alto 1300 metri sul livello del mare; la sua parete Nord, rivolta verso il Procinto, è di dolomia calcarea ed è strapiombante anch’essa: anzi, in alcuni punti la cima forma un tetto che aggetta in fuori, oltre la linea verticale della parte inferiore della parete, di 17 metri.
Al Monte Procinto si può accedere dai prati del versante Sud del Monte Nona, presso l'Albergo Alto Matanna, raggiungibile in macchina da Lucca, per un sentiero che prima sale al passo del Callare del Matanna, poi scende fino alla base della parete verticale del Monte Nona, traversa alla base detta parete, raggiungendo infine la Cintura del Procinto; da lì un ponticello porta alla via ferrata dianzi menzionata.
Oppure, si può raggiungere il Procinto anche salendo dal paese di Stazzema, passando poi vicini al Rifugio del Club Alpino Italiano "Forte dei Marmi", immettendosi infine nel solito sentiero che traversa alla base la parete strapiombante del Nona.
Dalla cima del Procinto la vista spazia a 360 gradi, verso la Pania della Croce, la Pania Secca, il Monte Forato, la costa della Versilia settentrionale ed il mare, il Monte Nona ed il Monte Matanna.
Il Procinto, per la sua forma ardita a Panettone, con le pareti verticali e la base rotondeggiante, ha costituito per gli alpinisti una sfida fino dal XIX secolo. La prima volta è stato salito da boscaioli nel lontano 1848.
Negli anni successivi, lungo la via seguita dai primi arrampicatori, i gestori del Rifugio Alpe della Grotta fissarono una scala a pioli, presumibilmente in legno di castagno, alla parete verticale del Monte Procinto.
Nel 1883 l'ingegnere di Firenze Bruni Aristide, del Club Alpino Italiano Sezione di Firenze, promosse i lavori che infissero staffe e cavi metallici sulla prima ferrata d'Italia. Emularono in tal modo gli austriaci che avevano già realizzato due vie ferrate: nel 1843 sull'Hoher Dachstein; nel 1869 sul Grossglockner.
Il poeta Ludovico Ariosto che nel 1522 venne a svolgere la funzione di Governatore del territorio per gli Estensi, gli dedicò una poesia.
In vetta vi è una minuscola cavità all'interno della quale si trova normalmente un po' di acqua: si è parlato molto della causa.
Forse è dovuta al fatto che il Procinto è vicinissimo alla costa; è davanti a Forte dei Marmi: quindi le correnti umide provenienti dal mare potrebbero condensarsi sulla fredda roccia e l'acqua meteorica raccogliersi così nella cavità.
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