Giulio Bonugli al Giro d'Italia* |
Giulio Bonugli, nato a Gallicano il 28 aprile 1905, partecipò al Giro d’Italia del 1929 piazzandosi al 45° posto a 2h22’40’’ dal leggendario Alfredo Binda (Alfredo Binda, vincitore di cinque Giri d'Italia e tre campionati del mondo su strada, fu talmente forte che nel 1930 fu pagato dagli organizzatori per non partecipare al Giro, ottenendo 22.500 lire, una cifra corrispondente al premio per la vittoria finale e ad alcune vittorie di tappa).
Queste le 14 tappe del 17° giro d’Italia:
Il Giro del 1929 fu caratterizzato da un percorso particolare, prevalentemente concentrato nel Sud Italia nonostante le grandi difficoltà organizzative che ne conseguivano: oltre alla scarsità di strade asfaltate, vi erano anche problemi logistici, data la scarsità di alloggi e la difficoltà nel reperire benzina e acqua.
Binda dominò questa edizione, con la vittoria di otto tappe consecutivamente (record ancora oggi imbattuto), tre secondi posti ed un terzo.
Proprio a causa della netta superiorità venne accolto da fischi all'ingresso dell'Arena di Milano e si rifugiò in lacrime nel furgone della sua squadra, la Legnano. Una tragedia segnò la seconda tappa, da Napoli a Foggia, quando Gaetano Belloni, vincitore della prima frazione e leader della corsa, cadde perdendo 14 minuti, riuscì a recuperare e raggiungere il gruppo, ma un ragazzo attraversò la strada e finì sotto le sue ruote, morendo. Belloni si ritirò per la disperazione.
Giulio Bonugli morì durante la guerra d’Etiopia ad Acab Saat il 29 febbraio 1936 all’età di 30 anni.
La comunità di Gallicano ha dedicato al ciclista una via del paese.
La comunità di Gallicano ha dedicato al ciclista una via del paese.
Fonte wikipedia: con il termine guerra d'Etiopia o seconda guerra italo-etiopica (talvolta nota anche come guerra d'Abissinia o campagna d'Etiopia) ci si riferisce alla guerra condotta dal Regno d'Italia contro lo Stato sovrano dell'Impero d'Etiopia, a partire dal 3 ottobre 1935. La guerra si concluse, dopo sette mesi di combattimenti caratterizzati anche dall'impiego di armi chimiche da parte italiana, con l'invasione totale del territorio etiope e con l'assunzione della corona imperiale da parte di Vittorio Emanuele III (cosiddetta "Proclamazione dell'Impero"), il 9 maggio 1936. Peraltro le ostilità non cessarono con la fine delle operazioni di guerra convenzionali ma si prolungarono con la crescente attività della guerriglia etiope e con le dure misure repressive attuate dall'Italia.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale l'esercito britannico nel 1941, in pochi mesi e con la collaborazione della resistenza etiope, liberò il territorio, determinando il crollo del dominio italiano in Etiopia. Formalmente lo stato di guerra ebbe ufficialmente termine il 10 febbraio 1947, con la stipula del Trattato di Parigi fra l'Italia e lo Stato etiope, che comportò per l'Italia la perdita di tutte le sue colonie africane e la rinuncia a qualsiasi influenza o interesse speciale sull'Etiopia.
*Foto di Riccardo Cheli
Nessun commento:
Posta un commento