Non ci poteva essere una mattinata più bella quale scenario alla partenza da Gallicano della gita al Monte Croce, organizzata dal 2° Piano Kedrion.
I 27 partecipanti e tre adorabili rappresentati del mondo canino, si sono ritrovati puntualmente al piazzale delle ex scuole e, alle 8,45 il gruppo delle auto si è messo in movimento in direzione Palagnana.
Il percorso lungo la Turrite Cava, con il lago artificiale dalle acque di un verde smeraldo intenso; il passaggio per Fabbriche di Vallico con lo splendido fabbricato e i due ponti in pietra; i suoi mulini; e ancora su per la strada in una valle verde, vera e non di “carosello”, con scorci sulle montagne sovrastanti e immagini incantevoli del torrente dalle acque limpidissime, ha raccontato a tutti della straordinaria bellezza di questa nostra terra di Garfagnana: e siamo solo all’inizio.
Palagnana, frazione del comune di Stazzema, in Versilia, oltre lo spartiacque del crinale apuano, ci ha accolti con la sua tradizionale quiete dei paesini di montagna ma da un passato di rispetto, come stanno a testimoniare la sua chiesa , il campanile che la sua vista ci accompagnerà per gran parte dell’itinerario, e la sede della Banca Toscana oggi sede di un circolo sociale.
Lasciate le auto, zaino in spalla, un’ultima stretta ai lacci degli scarponcelli e…via lungo il percorso che all’inizio percorre un tratto di strada asfaltata, poi lungo le vie lastricate che attraversano piccoli nuclei di abitazioni dove ancora si sentono gli odori del buon vivere di un tempo, del pane cotto nel forno, del focolare di legna; attraverso orti, costeggiando pollai e sotto lo sguardo di due muli che tranquillamente ci osservano incuriositi, fino a giungere all’inizio del sentiero.
Il percorso adesso, che rivela ancora oggi le tracce di una antica mulattiera ad esempio delle vie di comunicazione di un tempo, sale in mezzo ad un bosco, prima di castagno e cerro poi di faggio, dove incontriamo una fonte di acqua freschissima eretta ne 1959 con su scolpita una frase che invita al rispetto della montagna.
Successivamente passa a fianco di due maestaine, la seconda, più ampia, in prossimità del “Termine” o Colle delle Baldorie, dove ancora possiamo vedere i cippi che dalle lettere scolpite, indicano il confine tra Gran Ducato di Toscana e il Ducato di Modena. Da qui il percorso in falsopiano ci porta in breve fuori dal bosco, sui pascoli: la spettacolare vista che si apre sui pendii erbosi freschi e luminosi del monte Croce e su le pareti di roccia e i ripidi fianchi di paleo del gruppo delle Panie è straordinario.
Adesso il gruppo che si è riunito per una breve sosta, riprende il cammino alla volta della vetta. Di nuovo si sgrana; il sentiero sale ripido in mezzo ad un verde primaverile straordinario fitto di giunchiglie fiorite, sotto un cielo azzurro: chi è più allenato guadagna quota, altri con calma e tenacia li seguono decisi alla meta.
In mezzo ancora a giunchiglie, genziane e rare orchidee selvatiche conquistiamo la cima dove ci accoglie la “croce” del Monte Croce e dove una bandiera arcobaleno della pace, “frastuona” sotto la sferza di un vento insistente proveniente dal mare.
Le Apuane, il mare e la costa della Versilia, le isole che s’intravedono tra la foschia, il panorama sulla piana di Lucca e a sud, verso Livorno e oltre, sono di una bellezza indescrivibile.
Per alcuni è la prima volta e la soddisfazione e visibile e giustificata.
Sottovento, sostiamo per il pranzo.
Alcuni si adagiano sul prato sotto questo sole caldo che fa’ dimenticare i giorni passati di una primavera tradita.
Foto di gruppo, per ricordo. Un bicchiere di buon vino.
Ristorati riprendiamo il cammino di ritorno. Percorriamo il sentiero panoramico che aggira il Croce, un sentiero che alterna lunghi tratti su pista erbosa e altri, brevi, su roccia. Il gruppo di nuovo si sgrana. Si riunisce alla foce del Pollino.
Sotto l’ombra di alcune piante si prende un attimo di riposo. Ora il sentiero è attrezzato con catene e discende lungo il fianco di un canale roccioso, si chiama “Le scalette”, infatti ha dei gradini intagliati in alcuni punti.
Qui la scoperta del Presepe, allestito in una piccola grotta naturale che stupisce e attrae grandi e giovani del gruppo, di una bellezza assolutamente francescana. Grazie Daniele (sappiamo noi chi…)…
Al termine di questo passo, che chiude forse la parte del percorso più impegnativa ma caratteristica delle nostre apuane, ci ritroviamo alla Foce delle Porchette, valico che collega la valle della Turrite con il versante della Versilia. Di nuovo riuniti, una sosta breve per ristorarsi e riprendere le forze per affrontare tratto che ci riporta a Palagnana.
Ancora per tracce di antica mulattiera, nel fresco del bosco, finchè poi la si perde in una pista inghiaiata che con minore interesse ci immette nell’ultime decine di metri di asfalto che ci porta alle auto.
Una citazione di merito va alla squadra nei nostri giovani, alcuni giovanissimi, ma veramente bravi: Vittoria, Ginevra, Luigi, Andrea, Leonardo e Lorenzo.
Una menzione d’onore a Wendy, Aila e Woody per aver percorso almeno tre volte tutto l’itinerario con disciplina e fedeltà, riservando per tutti una discreta attenzione.
Un elogio per i nostri amici per la loro prima volta al Monte Croce e una cordiale stretta di mano a tutti i partecipanti; grazie per aver condiviso una giornata stupenda, passata nel bello della nostra terra.
Partecipanti: Vittoria, Ginevra, Luigi, Andrea, Leonardo, Lorenzo, Martina, Daniele, Emilia, Paolo, Lucia, Tiziano, Roberta, Barbara, Marco, Enrica, Alberta, Luca, Annalisa, Ryo, Mario, Pierluigi, Sara, Leo, Mario, Domenico, Marco. E…Wendy, Aila e Woody.
Per vedere tutte le foto della bellissima giornata sul Monte Croce clicca qui.
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